Regia di Guido Chiesa vedi scheda film
E ci risiamo: uomo del sud, arricchitosi al nord, ormai la dualità sembra d’obbligo; almeno qui non c’è il campanilismo e si evitano carrellate panoramiche limitandosi ad un solo scorcio notturno di una Taranto denigrata dai figli nordici. Un po’ tutta sta’ ricchezza ostentata, come se i ricchi per bene fossero all’ordine del giorno, sinceramente ha stancato ma non posso negare però che il regista Guido Chiesa, fa un lavoro piuttosto strutturato, se non di sequenze, come i grandi maestri, almeno di storia unico filo conduttore e protagonista assoluta dell’intera pellicola, articolata in modo semplice, senza voli pindarici, come è usuale nelle commedie italiane, dove lo sforzo sceneggiatoriale è minimo, tanto all’italiano medio basta poco per strappargli una risata (la signora seduta in poltrona dietro di me è un esemplare tipico), a quanto pare anche Facchinetti ha la risata facile, sghignazza per tutto il tempo spesso senza un valido motivo, irritando la visione ogni volta che compare sullo schermo. Abatantuono poi … meglio tacere. Sommariamente non è male ma se dovessi cominciare ad analizzarlo nel dettaglio allora finirei per abbassarne la considerazione semipositiva che in questo momento lo presenta ai miei occhi, quindi … mi fermo qui.
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