Regia di Paul Andrew Williams vedi scheda film
Modesto film per la televisione che racconta il "dietro le quinte" del processo ad Eichmann, colui che pianificò la soluzione finale degli ebrei. Mostra la costruzione dello "show" che per la prima volta informava, col potere delle televisione, la massa su quei fatti terribili. Fu un evento mediatico costruito e calcolato nei minimi particolari: una cosa che ho sempre detestato! La mercificazione del dolore, l'orrore crudo che diventa spettacolo.
Si salva solamente la figura del regista (interpretato dal bravo Anthony LaPaglia), allontanato da Hollywood perchè comunista, che dona umanità al personaggio, al film, e la cerca in Eichmann. Il resto del cast, paradossalmente, è cinico, irremovibile, forte e sicuro, senza cedimenti, di ghiaccio, nel riprendere il processo proprio come lo è Eichmann alla vista delle immagini di Auschwitz.
Nel finale, quando "cede", tradendosi a detta dello staff televisivo, con abbracci finali e vittoria dei buoni è un dettaglio puramente inventato. Il film non è un granchè e la migliore cosa resta, come detto in precendenza, la figura del regista, le sue domande, le sue riflessioni. Consiglio, per chi vuole documentarsi, di guardare il vero processo integrale, se riuscite a trovarlo!
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