Regia di Paul Andrew Williams vedi scheda film
Ottimo film, ispirato ad un evento storico di grande importanza.
Il tema dell'Olocausto è stato in tempi recenti ampiamente trattato dalla cinematografia."Schindler's list" "Il bambino con il pigiama a righe"e "Il pianista"sono solo alcuni esempi efficaci, di come la settima arte, abbia saputo raccontare l'orrore inimmaginabile, di quel drammatico sterminio.Tuttavia fino al 1961,l'anno in cui finalmente,attraverso un processo celebrato per la prima volta davanti a telecamere televisive,Il criminale nazista Eichmann, fuggiasco in Argentina come molti suoi pari, fu catturato, processato e successivamente giustiziato,l'olocausto per molti era stata solo una parola vuota e senza senso,per altri solo una banale pagina nera di storia.Molti sapevano,altri immaginavano, ma nessuno aveva realmente visto,quanto era successo nei campi di sterminio.Solo attraverso quel geniale programma tv,quel tragico e immemorabile orrore, acquisì finalmente la giusta rilevanza e balzò tristemente alla cronaca, con tutto il suo bagaglio di atrocità e nefandezze,trasmesso grazie al tenace e sapiente lavoro del produttore Milton Fruchtman e del regista Leo Hurwitz ,[tutti poterono vedere le immagini di quell'abominio, ascoltare le testimonianze dolorose di chi era sopravvissuto.Il lavoro fu difficile perchè in concomitanza con la celebrazione del processo, si verificarono due eventi mediatici importanti, che avrebbero potuto oscurarlo e distrarre l'apinione pubblica,la crisi della baia dei porci e il primo viaggio nello spazio del cosmonauta russo Gagarin.Tuttavia ciò non avvenne, perchè i curatori del programma riuscirono, con maestria a "spettacolarizzare"questo processo, rendendolo molto "pervasivo" sul piano emotivo, inquadrando e indugiando con la telecamera sui primi piani,zoomando sul criminale alla sbarra, assolutamente indifferente, davanti alle terribili immagini che invece shoccavano perfino gli operatori, fu un'operazione efficacissima,nel suscitare sdegno,indignazione e commozione negli spettatori,che ebbero cosi modo di consapevolizzare la "normalità del male"Eichmann sembrava un ragioniere o un bancario, eppure aveva sulla coscienza la morte e la tortura di migliaia di esseri umani.Dimostrazione anche dell'enorme potere che hanno i mass-media, in particolare la TV " che possono orientare l'opinione pubblica,addomesticandola, addormentandola o all'inverso eccitandola.Il flm racconta tutto questo,con taglio quasi documentaristico,utilizzando anche dolorose e impressionanti immagini di repertorio,ben girato, ha il ritmo giusto e una buona scansione temporale degli eventi, anche la recitazione è impeccabile.
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