Regia di Dorota Kedzierzawska vedi scheda film
Un giovane ragazzino perseguitato da tutti e relegato a vivere in un barcone dismesso lungo il fiume.Un'opera di produzione polacca,che punta gli occhi....sulla solitudine.
Un ragazzino di undici anni,Kundel (Jagielski) fugge dal riformatorio,dove e' perseguitato dai compagni e punito continuamente dai professori,per tornare a casa dalla mamma (che si da' a chiunque....) che lo aveva abbandonato ,ma ancora una volta lei lo caccia di casa.Quindi il bambino intraprendera' una vita di vagabondo ,vivendo in un vecchio barcone ormeggiato lungo il fiume e trovera' l'amicizia di una ragazzina che abita con la famiglia ricca in una villa di fronte al fiume.Lo sguardo del regista e' tanto tenero nei confronti dei due giovani protagonisti,quanto duro e critico verso il mondo degli adulti che sembrano chiudere gli occhi all'esistenza del piccolo Kundel.Lo sguardo della telecamera e' impietoso ,anche quando si sofferma sui ragazzini del paese ,che tra droghe e sballi vari tentano spesso di picchiare il giovane Kundel.Anche il finale non e' male e non molto consolatorio, su una pellicola che una volta vista,non si dimentica facilmente,insomma resta impressa,anche se a onor del vero la persecuzione verso il piccolo a tratti e' persino troppo insistita....inseguito da tutti a scuola,inseguito da tutti nel paese,inseguito dagli adulti.....insomma,inseguito (e perseguitato) troppo.Produzione polacca.
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