Regia di Laura Citarella, Verónica Llinás vedi scheda film
Un film silente, forse una favola, una donna senza nome circondata dalle forme dei suoi pensieri (i cani), impercettibili, indecifrabili, sospesi in un’esistenza forse folle, forse magica, povera e forte, dentro una jungla truccata da capitale mondiale (Buenos Aires), simile al “prima” di un Eden blasfemo e palindromo dal quale l’uomo (anzi, la donna: Veronica Llinàs), abbia volutamente scacciato dio.
Punteggiato, non prima che siano trascorsi venti minuti buoni di apnea, da spunti musicali di notevole pregio ed effetto quasi tutti in ritmo dispari (è un’altra donna a firmarli: Juana Molina), è il secondo film in concorso alla 51 Mostra del Cinema in corso di svolgimento a Pesaro.
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