Regia di Francesco Montemurro vedi scheda film
In un protettorato inglese ai Caraibi, il governatore Rutherford fa il bello e il cattivo tempo – soprattutto il cattivo: ed ecco che interviene Zorro, dietro alla cui maschera si cela un insospettabile proprietario terriero del luogo.
Non solo di film di Zorro, al 1969, ne erano già usciti a bizzeffe, ma sette anni prima Luigi Capuano aveva diretto anche uno Zorro alla corte di Spagna (contesto peraltro più idoneo per il vendicatore mascherato), dal titolo sostanzialmente identico a questo Zorro alla corte d’Inghilterra, per quanto avesse una trama differente. È chiaro insomma come il buon mestierante Franco Montemurro, una lunga carriera come assistente di altri registi e qui alla sua terza pellicola diretta, intendesse questo lavoro semplicemente come un ripiego alimentare, una maniera per firmare in qualche modo una regia in prima persona. In realtà Montemurro ne firma due contemporaneamente, poiché subito di seguito uscirà Zorro marchese di Navarra, con alcuni attori presenti anche nel cast di Zorro alla corte d’Inghilterra. Per farla breve ci troviamo nei territori del cinema di genere di serie C, con poche idee e nessuna di esse originale, una manciata di azione e di avventura intersecata da un’immancabile sottotrama rosa, e nomi adatti al contesto sul cartellone: Spiros Focas è il protagonista e attorno a lui troviamo Dada Gallotti, Ignazio Balsamo, Franco Ressel, Massimo Carocci, Daniele Vargas, Tullio Altamura e Attilio Dottesio. Intrattenimento senza pretese, recitato e diretto in maniera dignitosa, ma nulla di più. 3/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta