Regia di Duccio Tessari vedi scheda film
Scritto da Giorgio Arlorio e con la produzione di Luciano Martino, questo Zorro trova nel mix di azione, sentimenti e ironia la giusta formula per riproporre - per l'ennesima volta, ma senza stanchezza - le gesta del cavaliere mascherato che segnava le sue imprese con una vistosa lettera Z. Alain Delon è il felice protagonista della pellicola, circondato da buoni e ottimi nomi: Ottavia Piccolo, Stanley Baker, Enzo Cerusico, Giacomo Rossi Stuart, Adriana Asti, Moustache; Tessari non ha alcun problema a dirigere una storia movimentata e sotto sotto profondamente 'western' (Zorro altro non è che un pistolero buono con una spada al posto della sei colpi), caratteristica che riporta il regista al suo genere preferito. Certo, il personaggio è ormai stantio e neppure il fascinoso Delon riesce a svecchiarlo più di tanto; certo, due ore e dieci di durata cominciano a diventare preoccupanti, per un prodotto di puro intrattenimento; eppure a parte questi piccoli dettagli tutto funziona e la ciliegina sulla torta sono le musiche dei fratelli De Angelis, che come sempre sfornano una colonna sonora briosa, allegra, immediatamente memorabile e perfettamente in tema con il lavoro. 5/10.
Don Diego assume un'altra identità: quella dell'amico morto Miguel, prendendo il suo posto come governatore della città. Subito capisce che il colonnello Huerta e il sergente Garcia sono i principali nemici della libertà del popolo e si mette a combatterli con una nuova identità segreta: questa volta diventa Zorro, spadaccino mascherato senza paura.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta