Regia di Albert Maysles vedi scheda film
Iris Apfel è una guru della moda, un’arredatrice d’interni, una collezionista d’arte, un punto di riferimento per l’universo fashion. Ma, negli ultimi dei suoi scintillanti 94 anni, è diventata qualcosa di più: lei stessa una sorta di opera d’arte, creatura bizzarra da esporre come un dipinto, da ammirare come una rarità zoologica. Rare Bird of Fashion: The Irreverent Iris Apfel è il titolo della mostra che le ha dedicato il Metropolitan Museum of Art, giocando sul suo aspetto gracile e vibrante, nonché sullo sguardo “da gufo” acquisito con le immancabili montature tonde. Il documentario di Albert Maysles, fratello di David e con lui pioniere dell’osservazione da “mosca sul muro”, scomparso pochi mesi dopo la realizzazione del film, registra di Iris l’energia inesauribile, l’ironia apparentemente insopprimibile. Che parli del suo sterminato matrimonio col coniuge Carl, che si lasci addobbare come una top model quasi centenaria per un servizio su “Vogue”, che scopra di essere diventata il soggetto di una borsa da shopping o di una maschera da Halloween, Iris sa sempre siglare l’istante con una battuta fulminante. E Maysles, che ai tempi di Grey Gardens - memorabile doc su Edith Beale, cugina sciroccata di Jackie Kennedy - aveva suscitato più di una polemica sulla veridicità di quanto ripreso, qui si limita a filmare la sua quasi coetanea con la complicità sorridente di un buddy movie, per immortalarla, come un uccello in via d’estinzione.
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