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Stop

Regia di Kim Ki-duk vedi scheda film

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La recensione su Stop

di alan smithee
3 stelle

scena

Stop (2015): scena

FLORENCE KOREA FILM FEST 2021-OMAGGIO A KIM KI-DUK
Il regista Kim Ki-duk si sposta in Giappone nei luoghi della drammatica catastrofe ecologica occorsa presso la centrale nucleare di Fukushima. Poco dopo il grave incidente, una coppia di giovani con la donna incinta, vengono colti in tempi differenti ed antitetici da attanaglianti dubbi riguardo all'opportunità di proseguimento della gestazione: col risultato che prima lui vorrebbe fare abortire la moglie, poi cambia clamorosamente idea e vuole il figlio a tutti i costi, mentre la donna diventa risoluta promotrice di un aborto a tutti i costi: impazziranno entrambi, ognuno seguendo il proprio delirio, che non esclude percorsi clandestini di lotta contro il progresso e attentati artigianali ad opere giudicate nocive all'ambiente, peraltro attuate con mezzi insulsi e zero organizzazione.
La scelta di descrivere un delirio da shock "atomico" poteva essere una soluzione ideale ed efficace (soprattutto conoscendo le potenzialità del cineasta in questione) per riflettere sulla opportunità di proseguire con l'utilizzo di queste forme di sfruttamento e produzione di energia potenti quanto rischiose e letali.

Tsubasa Nakae, Natsuko Hori

Stop (2015): Tsubasa Nakae, Natsuko Hori

Tuttavia tale delirio si manifesta con comportamenti ed atteggiamenti puerili e risibili (il tentativo di far precipitare al suolo un grande traliccio elettrico si tranuta in una scena deche riducono il film ad una specie di farsa che trasforma l'occasione da idealmente propizia, in quello che probabilmente si rivela il punto più basso della carriera del grande cineasta coreano.

Ne scaturisce una metafora decisamente superficiale e corriva a sfondo sin smaccatamente ambientale, utile a divagare su concetti del tutto pertinenti, ma trattati in modo eccessivamente strumentale e provocatorio.

Il risultato si rivela insopportabile, entro un film che pare pure recitato piuttosto male e che non fa onore al suo altrove ottimo autore.

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