Regia di Roberto Andò vedi scheda film
NEI CINEMA ITALIANI DAL 21 APRILE 2016
VISTO SU PRIME VIDEO NELL’OTTOBRE 2022
Anche i banchieri hanno un’anima? E chi lo sa… ? Speravamo di scoprirlo grazie a questo filmetto di Roberto Andò (nella sale in questi giorni con La stranezza, in cui s’immagina un episodio della vita di Luigi Pirandello), cineasta e documentarista di talento indiscutibile ma che in questa circostanza ha lasciato, a mio modo di vedere, una parte troppo corposa della sua opera all’immaginazione di uno spettatore che resta a bocca asciutta sul piano della concretezza. Come quando da ragazzi si guardavano i film erotici nella vana attesa di gustare qualche scena davvero eccitante per restare, invece, quasi sempre delusi.
Le confessioni (2016): Toni Servillo
SERVILLO, MONACO SILENZIOSO
La storia, scritta dallo stesso Andò con il veterano e talentuoso collega Angelo Pasquini, punta quasi tutto sull’enigmatico personaggio interpretato dal sempre ottimo Toni Servillo (Pirandello nel succitato prossimo lavoro di Andò), il monaco italiano votato a un silenzio quasi assoluto, che si aggira come un fantasma per l’albergo teatro della vicenda e registra rumori di fondo e della natura con un piccolo apparecchio elettronico e, alla fine, raccoglie la confessione di alcuni ospiti, riuniti per un G8 e sconvolti dalla morte del presidente del Fondo monetario internazionale.
Le confessioni (2016): Toni Servillo
ALTRI NEL CAST
- Daniel Auteuil: l’ottimo interprete francese è confinato in un personaggio chiave – quello del presidente del Fmi, Daniel Roché, disegnato invece in modo approssimativo e con troppi stereotipi. Pessimo il doppiaggio, non tanto per colpa del bravo Luca Zingaretti, quanto per la mancata sincronia e lo scadente mixaggio con il suono di produzione originale. Un punto debolissimo che non riguarda solo questo protagonista del film.
- Connie Nielsen: fra i più efficaci della squadra messa insieme dal casting, nei panni della scrittrice di romanzi per ragazzi Claire Seth, presente per ragioni non del tutto chiare a una riunione così riservata e di argomento esclusivamente finanziario.
- Marie-Josée Croze: brava anche lei nei panni della sensuale ministra dell’Economia del Canada, anche se la sua liaison con il collega tedesco (interpretato da Richard Sammel) è molto forzata e non porta nulla all’intreccio.
- Pierfrancesco Favino: lo straordinario attore romano ammirato di recente in Il Colibrì e Nostalgia, è qui chiamato a fare un ministro italiano piuttosto insipido e anche lui, che doppia sé stesso, subisce il danno di un’esecuzione finanche maldestra di questa parte di postproduzione.
Le confessioni (2016): Daniel Auteuil
GIALLO E MISTERO
Un’impalcatura da giallo per questo sesto lungometraggio del regista palermitano, che si sarebbe dovuta concludere con un cristallino svelamento del mistero e che invece lascia il finale inutilmente aperto ad interpretazioni fin troppo cervellotiche. Le belle musiche di Nicola Piovani non sono sufficienti a coprire le falle. Un’occasione persa. Voto 4,5.
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