Regia di Sean Anders vedi scheda film
Ferrell e Wahlberg si scontrano in una gara senza esclusione di colpi per vincere il titolo di migliore papà, tra gag e momenti più riflessivi, in una commedia ironica e frizzante che non perde di vista il messaggio di apertura mentale verso un'idea di famiglia allargata.
Brad, uomo mite, premuroso e tollerante, sia sul lavoro, sia nella vita privata, ha sposato la dolce e pratica Sara, madre single, accogliendo di buon grado i suoi due figli ancora piccoli, che d'altra parte faticano ad accettarlo e riconoscerlo come padre, sognando di poter un giorno ritrovare il loro vero genitore, un tipo spaccone e inaffidabile, che li ha abbandonati anni prima per girare il mondo tra lavori improbabili.
Quando un giorno quest'ultimo di nome Dusty si ripresenta a sorpresa sulla soglia di casa, rivendicando il ruolo che in passato aveva disdegnato, crea scompiglio nel loro fragile equilibrio familiare.
La comicità stralunata e strampalata di Will Ferrell, qui un po' più contenuto del solito, si scontra con la virilità piaciona e guascona di un Mark Wahlberg, che gioca a interpretare il ruolo del belloccio senza sale in zucca, in una battaglia senza esclusione di colpi per la conquista del cuore non di una donna, bensì di due vivacissimi pargoli desiderosi di una figura paterna e non ancora del tutto rassegnatisi alla presenza quotidiana del patrigno, troppo perfettino e sfigato.
Tra gag slapstick e scene esilaranti nella loro assurdità, che si alternano a momenti più sentimentali ma no, stucchevoli, il ritmo regge bene, le interpretazioni di grandi e piccoli sono azzeccate e i toni non diventano mai - escluso un paio di situazioni - troppo eccessivi, portando questa simpatica commedia ad esaltare con ironia la funzionalità di una famiglia allargata.
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