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Lilith's Hell

Regia di Vincenzo Petrarolo vedi scheda film

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La recensione su Lilith's Hell

di undying
5 stelle

Curioso horror italiano amatoriale (d'esordio) che parte come un backstage per poi finire nel più prevedibile sottogenere mockumentary/found footage. È supportato da Ruggero Deodato in persona, che apre e chiude (evidentemente divertito) la narrazione.

 

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2 giugno 2014, Roma. Dietro consulenza del regista Ruggero Deodato, Marco (Vincenzo Petrarolo) intende realizzare un mockumentary dal taglio realistico: un gruppo di persone rinchiuse in una casa senza via d'uscita e senza alimenti, costretto a tutto pur di sopravvivere. Ha convocato l'attore Ryan (Marcus J. Cotterell) nella villa momentaneamente vuota della nonna, isolata in campagna, nei dintorni di Roma. Mentre -assieme ad un tecnico- realizza il backstage del film viene raggiunto in anticipo da Michelle (Manuela Stanciu) e Sara (Joelle Rigollet), le due protagoniste. Durante la notte strani rumori anticipano fenomeni paranormali: Marco e il cineoperatore, in piscina, praticano sesso con Michelle, quando improvvisamente la ragazza assume un aspetto demoniaco. In fuga lungo i corridoi della villa, alcuni finiscono in una stanza segreta, addobbata con strani simboli. La nonna di Marco, durante uno strano rituale, in passato ha evocato Lilith, un demone sumero potente e aggressivo.

 

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Insolita operazione che rappresenta il debutto in regia per Vincenzo Petrarolo, anche attore nel ruolo principale di Marco (regista due volte quindi). Lilith's hell è la classica copia/carbone di titoli "found footage" famosi (peraltro citati dai protagonisti): Cannibal holocaust -ça va sans dire- ovviamente in testa, seguito da Blair witch project, [Rec]  e Paranormal activity. E di questi paradigmatici modelli raccoglie infatti il meglio (poco) e il peggio (tanto). Il giochino metacinematografico iniziale presto lascia il tempo che trova, finendo per apparire quasi uno scherzo, poi le intenzioni diventano più serie, e stilisticamente -nonostante i molti difetti e i tanti limiti del sottogenere- Petrarolo dimostra di avere una certa personalità. Così le apparizioni delle varie possedute (di volta in volta mutanti) fanno il loro indiscutibile effetto. E anche la sequenza dell'esorcismo ha del miracoloso, per quanto ottimamente riuscita nonostante un budget pressoché inesistente.

 

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È piuttosto il lavoro in sceneggiatura, opera di Davide Chiara, a lasciare decisamente insoddisfatti. Troppo semplicistica e quasi piovuta dal cielo appare la stanza segreta: un ambiente messo lì per giustificare le varie manifestazioni di Lilith. Particolare piuttosto interessante, al pari di Berberian sound studio, il film si sviluppa in due differenti linguaggi, ovvero metà in italiano e metà in inglese.

 

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Nonostante il risultato finale, anche questo titolo rafforza l'opinione che i nuovi registi di horror nostrano abbiano forti potenzialità. Petrarolo qui ha fatto miracoli, supportato dalle brave interpreti (veramente professionale, ad esempio, Manuela Stanciu) e potrebbe riservarci piacevoli sorprese. Lo aspettiamo volentieri al varco, piuttosto incuriositi dal progetto attualmente in cantiere che ha per titolo provvisorio The follower e racconta di un'attrice americana, in trasferta per lavoro a Roma, finita nelle mire di uno stalker.

 

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Lilith's Hell (2015): locandina

 

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