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Zombi 2

Regia di Lucio Fulci vedi scheda film

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La recensione su Zombi 2

di Antisistema
7 stelle

Il cinema di Lucio Fulci da metà anni 60' in poi, ha sempre conosciuto contaminazioni orrorifiche con sequenze shock infilate in generi come thriller-gialli e western che ne erano alieni all'epoca, questo ha portato una fetta di pubblico ad ammirarlo per questo suo tocco personale, mentre la critica lo demoliva sistematicamente senza pietà ed i produttori pur riconoscendone l'indubbio mestiere, avendo girato molti generi spaziando dalla commedia, al musicarello, all'erotico sino al western e thriller giallo, non amavano molto lavorare con tale regista per via del suo carattere collerico e difficile da gestire sul set. 
L'approdo all'horror puro era solo una mera questione di tempo e l'incontro tra Fulci ed il genere con cui è maggiormente identificato dai fan, avviene alla fine degli anni 70' con Zombi 2 (1979), pellicola in cui entra in fase già avanzata di pre-produzione dopo che vari registi rifiutarono perchè il budget ed i tempi di realizzazione erano troppo ristretti per il tipo di operazione richiesta, così Castellari, l'ultimo dei cineasti che rifiutò, fece il nome di Fulci per la regia e quest'ultimo visti i recenti insuccessi delle sue recenti opere, decise di salire a bordo dirigendo una sceneggiatura già completata da parte di Dardano Sacchetti. Ho avuto occasione di rivederlo nell'edizione BD, poichè molti B movie sino ad una manciata di anni orsono, erano reperibili solo tramite download o streaming di qualità video infima, che rendevano a livello estetico-visivo queste opere ancor di più delle poverate rispetto a quello che effettivamente erano, mentre l'alta definizione consente di godere tali pellicole così come uscirono al cinema, devo dire che rispetto alla prima visione di qualche anno orsono, il ricordo era più positivo del parere elaborato dopo questa visione. 
Dal titolo dell'opera potrebbe sembrare per qualcuno il seguito di Zombi di George A. Romero (1978), il cui titolo originale era Dawn of the Dead, poichè era solito da parte di taluni produttori acquistare il titolo "italiano" di un film straniero e poi realizzare dei sequel apocrifi sfruttando la fama della pellicola di riferimento; l'opera di Fulci a livello contenutistico ha pochissimo a che fare con l'idea di zombi tipicamente romeriana con annessa critica sociale, perchè il regista italiano trasporta la vicenda in un'isola caraibica, l'immaginaria Matul, la quale ha la fama di posto maledetto, per via di una strana malattia che sembra aver colpito la zona, causando la rinascita dei defunti, che una volta risorti sono degli esseri privi di volontà affamati di carne umana, muovendosi solo in funzione di tale istinto e l'unico modo per fermarli è ucciderli con un colpo alla testa; l'estetica degli zombi di Fulci è lontanissima da quella di Romero, le cui creature avevano un trucco violaceo, però per il resto avevano gli abiti che li identificavano per quello che erano da vivi senza altri segni distintivi, mentre con Fulci lo zombi è un essere ricoperto da uno strato marrone e dall'estetica lercia, sporca e con il corpo in avanzata fase di putrefazione, che solo allo sguardo ti riempie di un di un terrore artaudiano, una miscela di una paura irrazionale ed fuori da ogni concezione che ti lascia pietrificato sul posto, pur se con la mente vorresti fuggire via. 

 

scena

Zombi 2 (1979): scena


Lucio Fulci riporta la creatura nel suo luogo originario nei Caraibi, in tale posto lo zombi ha comunque una sua funzione di critica sociale che non viene del tutto meno (a differenza di quello che sostiene la vulgata critica), perchè si intuisce tramite indizi ed oggetti, come nel tempo tali creature vengano risvegliate dagli stregoni tramite riti vodoo, prima hanno sterminato i conquistadores spagnoli che misero piede nell'isola secoli addietro, ed adesso si ribellano all'uomo bianco; il dottor David (Richard Johnson) ed i suoi assistenti, con il primo che si ostina a ricercare una spiegazione scientifica al fenomeno, bollando come sciocche superstizioni i riti voodo come causa del fenomeno. Zombi 2 non è un'opera che brilla per esposizione narrativa o risvolti particolari nella trama, dopo il prologo iniziale e la buona scena della barca ritrovata a New York senza alcun pilota, i primi 20 minuti in città servono solo a mettere insieme i due protagonisti Anne (Tisa Farrow) e Peter (Ian McCulloch), per decidere di andare ad indagare sulla scomparsa del padre della donna nell'isola di Matul, dopo aver ricevuto una sua lettera che la informava sulle sue precarie condizioni di salute. 
La storia vera e propria parte quindi con l'approdo di Anne e Peter sull'isola, accompagnati da in barca da Brian (Al Cliver) e Susan (Auretta Gray), dopo circa 40 minuti di film, farciti da digressioni inutili e puramente decorative, come l'immersione di Susan per fotografare i fondali marini (lei tra l'altro nuda a metà, ma con indosso la cuffia da bagno...) e poi il combattimento tra lo zombi e lo squalo sott'acqua, una scena trash e non voluta da Fulci, che venne infatti girata da un documentarista per volere della produzione, ma a conti fatti è patetica e ridicola, oltre che inutile; inserita probabilmente solo perchè gli zombi compaiono praticamente nel terzo atto del film e quindi per la produzione lo spettatore medio avrebbe potuto annoiarsi. All'arrivo sull'isola, Fulci coadiuvato dalla fotografia di Salvati, rende bene l'idea di Matul come luogo desolato, spettrale e la cui aria puzza di morte come gli zombi che ritornano in vita in totale putrefazione, qui il regista dà fondo alla sua abilità con Giannetto De Rossi (effettista), nell'uso degli effetti speciali che sono ultra splatter, esagerati e gore, spingendo molto sul lato del sangue grazie al quale la pellicola è diventata un cult per gli appassionati, toccando l'apice sia nel lato effettistico che in quello tecnico, con la scena dell'occhio di Olga Karlatos trafitto dalla scheggia di legno, riuscendo a rendere agghiacciante tale orrore con l'ausilio di campi, controcampi e l'effetto della maschera dell'attrice, confezionando una scena che può risultare invecchiata il giusto nella realizzazione, ma senza alcun effetto di ridicolo involontario, venendo apprezzata dai fan del regista e citata da molti registi, come Tarantino nel suo Kill Bill Volume 2 (2005). 
Zombi 2 è un film girato per la gran parte con attori dall'anonimo al mediocre (salverei solo Al Cliver) con tanto di appellativo di cagna affibbiato dal regista all'attrice Auretta Gray, con riprese effettuate per la maggior parte in un unico ciak dati i tempi ristrettissimi di lavorazione, una pellicola da godere prettamente sul lato degli effetti speciali e dell'atmosfera carica di morte, come quell'ex-cimitero spagnolo dal quale nel finale fuoriescono una marea di zombi in totale decomposizione (con tanto di vermi negli occhi) e la cui rinascita viene ripresa tramite l'ausilio di suggestive soggettive, per chiudere con un finale apocalittico che sembra prefigurare quello di E tu Vivrai nel Terrore! L'Aldilà (1981), girato alle 4 del mattino sul ponte di Brooklyn e senza alcun permesso richiesto. Zombi 2 fu il più grande successo ai botteghini del regista, con circa 30 milioni di dollari incassati nel mondo, esaltata da certa critica francese quanto massacrata dalla critica nostrana come roba di bassa macelleria e mero instant movie fatto per sfruttare il successo del film di Romero, quest'ultimo insieme a Dario Argento, mandò una lettera a Fulci accusandolo di plagio e rinfocolando l'astio tra i due, quando a ben vedere l'opera del regista ha ben poco da spartire con quella di Romero sia per contenuti, sia per stile e soprattutto per look delle creature. 

Olga Karlatos

Zombi 2 (1979): Olga Karlatos

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