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Europe for Sale

Regia di Andreas Pichler vedi scheda film

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La recensione su Europe for Sale

di barabbovich
6 stelle

La crisi cominciata nel 2008 ha, tra i moltissimi effetti collaterali, quello di avere nettamente ridimensionato la sovranità dei popoli. Al punto che molti governi europei si sono orientati verso la svendita del patrimonio pubblico per risanare i deficit di bilancio con cui politici sempre più dissennati e collusi con i poteri finanziari stanno facendo favori indicibili alle banche.
Andrea Pichler, già documentarista impegnato di Teorema Venezia, ricostruisce alcuni dei casi più clamorosi di tentativi di svendita - per fortuna, non sempre andati a buon fine - del patrimonio pubblico. Le montagne austriache, sulle quali un'azienda vorrebbe apporre il proprio nome in cambio di qualche centinaia di migliaia di euro; il palazzo della Marina a Place de la Concorde, a Parigi, che alcuni improvvidi finanziatori del Qatar avrebbero voluto trasformare in un albergo se non si fossero trovati davanti a una sommossa popolare; il patrimonio boschivo irlandese, che un governo poi dimissionario avrebbe voluto svendere per pochi soldi. In questa carrellata non poteva mancare l'Italia. Da noi il Governo Berlusconi nel 2002 aveva varato un piano per la messa all'asta di tutto il patrimonio immobiliare pubblico, Colosseo compreso, sul cui restauro ha poi messo la firma Diego Della Valle, in apparenza senza richieste di ritorni pubblicitari. Su sponde opposte una all'altra, anche Grecia e Germania si trovano nella stessa situazione. Se da una parte si è cercato di vendere i paradisi incontaminati di Corfù, dall'altra c'è voluta l'ennesima alzata di scudi da parte del popolo per evitare la dismissione del valore storico del muro di Berlino.
Pregnante nei contenuti, il film inchiesta di Pichler è fragile nella forma, con la voce off dell'autore contraddistinta da un fastidioso rotacismo, e svogliato nell'assemblaggio dei materiali.

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