Regia di Andreas Pichler vedi scheda film
Documentario su un tema di secondario interesse giornalistico, ma primaria importanza per la collettività europea: la privatizzazione dei beni statali.
Il popolo è l'insieme degli abitanti di un territorio; lo Stato è la sua rappresentanza politica, gli amministratori di quel territorio. A chi appartengono i beni culturali e le risorse del paesaggio? Le foreste del centro Europa, le Alpi, le spiagge del Mediterraneo, ma anche il Colosseo e l'Acropoli di Atene? Se il pensare comune porta a dedurre che si tratti di risorse della collettività, la legge invece attribuisce ai governanti di ogni singola nazione la facoltà di disporre come meglio credono delle suddette risorse. Non solo è ingiusto, ma è anche pericoloso: perchè la lunga serie di privatizzazioni già avviate in Europa nel corso dei primi anni del terzo millennio, complice la diffusa crisi economica, costituisce un importante precedente che spiana la strada a futuri progetti ancora più clamorosi e imprevedibili: davvero qualcuno potrebbe pensare di vendere l'Acropoli? Andreas Pichler, italiano nonostante l'anagrafe, va a chiederlo direttamente ai greci, così come si reca in Irlanda, in Austria e perfino in Germania (l'ultimo Paese che, si supporrebbe, necessita di vendere beni di proprietà statale per fare cassa) per portare avanti un'inchiesta di notevole rilevanza e non del tutto priva di domande perplesse e sviluppi preoccupanti. Un'ora appena di durata, produzione della televisione francese, fra gli intervistati anche l'imprenditore Diego Della Valle e l'ex ministro della cultura (governo Letta) Massimo Bray. La bravura di Pichler come documentarista non è una sorpresa (è attivo ormai da 15 anni), mentre lo è l'aver realizzato un lavoro non in lingua tedesca. 6/10.
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