Regia di Woody Allen vedi scheda film
Ecco un altro esempio di film che non mi è piaciuto, mi ha annoiato eppure mi tocca dargli cinque stelle perché è puro distillato di genio. Allen costruisce un mockumentary su un personaggio mai esistito e lo riveste di una patina d'ironia molto sottile ma straordinariamente incisiva. E' l'Allen migliore, quello che sa eviscerare i difetti dell'animo umano e giocarci d'umorismo. Il bianco e nero conferisce credibilità alla storia di Zelig, le caratteristiche del personaggio sono perfette, un equilibrio tarato al milligrammo tra un corpo in grado di trasformarsi continuamente e un'anima altrettanto camaleontica. Zelig è senza carattere, diremmo noi. No, Zelig ha solo deciso di portare il suo trasformismo alle estreme conseguenze e di diventare in fondo un semplice specchio dell'uomo che gli sta accanto o, più propriamente, dello spettatore stesso. E lì che Allen gioca la sua formidabile carta, le sue nevrosi, le sue manie e paranoie in realtà non sono sue. Sono normali, sono nostre, sono di chi le vede e della società in generale. E di colpo ci troviamo dalla sedia dello psicologo al lettino del paziente e ci rendiamo conto che la trasformazione è stata la nostra. Voto: 9.
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