Regia di Woody Allen vedi scheda film
La storia dell'uomo che voleva essere disperatamente diverso.Zelig racconta una patologia,una deviazione,un uomo che a contatto con altri ne assume sembianze e tendenze,racconta il suo bisogno di essere diverso che contrasta e annichilisce il suo diventare uguale a chi lo circonda.E'un finto documentario,in un bianco e nero che cristallizza immagini e che grazie a una fotografia camaleontica anch'essa diventa strumento di illusionismo.Lo spettatore è travolto da immagini cinematografiche e altre di stampo documentaristico ma più vere del vero.Difficile distinguere le immagini di repertorio usate e quelle appositamente girate per il film.Sono zelighiane anche quelle,degne di un prestigiatore i cui trucchi stupiscono sempre.Zelig è la storia di un diverso che diventa uguale agli altri,è questa la sua anomalia,è la storia di un uomo che per uniformarsi alla massa che lo circonda rende evidente la sua unicità.E'un film ricco di spirito,ricco di battute fulminanti ma non è affatto rassicurante nel suo apparente terminr quieto della vita del personaggio.Zelig è un simbolo,è una parabola sulla solitudine,è un voler fuggire dalla propria unicità.Perchè andare controcorrente non è sempre auspicabile ed essere unici non conformati ha lo stesso sapore di essere comunque e sempre controcorrente.Uno dei film più stratificati e più complessi di Allen il cui umorismo quasi raggela nel disegno di una storia di un uomo straordinario che aspira solo a essere normale....
un film dal raffinato linguaggio cinematografico,totalmente anomalo nella sua cinematografia
ottimo
ok
non male
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