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Test

Regia di Aleksandr Kott vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Test

di alan smithee
10 stelle

 

Una vera folgorazione per me questo film dell'est, pressoché sconosciuto da noi, intitolato in Francia LE SOUFFLE, o ISPYTANIE nella versione originale, TEST a livello internazionale per i paesi fortunati o lungimiranti che sceglieranno di distribuirlo: un film kazako di Alezander Kott girato in modo stupefacente, ambientato nelle meravigliose steppe assolate, affascinanti e deserte al sud della Russia, forte di riprese ardite e di straordinaria eleganza, armonia e gusto per l'immagine, che non diventa tuttavia pura calligrafia o esercizio di stile, ma una tecnica affascinante e stupefacente per raccontare una storia di una contesa amorosa assimilabile ad un duello animale, fiero e risoluto, tra due contendenti irriducibili per la femmina bramata ed irrinunciabile, tanto è bella e folgorante.

E' così che un padre di poche parole, allevatore e contadino una una vasta steppa ai confini del mondo civilizzato, si rassegna bonariamente a dover veder partire la amata giovane e bella figlia.

locandina

Test (2014): locandina

 

La quale è contesa tra un esuberante conterraneo in baffetti e motobecane biposto con cui compie spericolati numeri quasi equestri, ed un russo biondino e caruccio dinoccolato e snodatissimo che la affascina con i suoi contorcimenti e avvolgimenti su se stesso.

L'indecisione della ragazza tuttavia passa in secondo piano quando tremori sempre più forti e dirompenti preparano la strada ad una vera e propria catastrofe annunciata e provocata scientemente dall'uomo. Siamo infatti negli anni '40 ed i russi stanno sperimentando nelle vaste terre desertiche del Kazakistan, le prime rudimentali ma ugualmente devastanti bombe atomiche, che fanno scempio e invadono di radiazioni ogni forma di vita locale, compromettendo definitivamente cose e persone.

scena

Test (2014): scena

 

Senza una parola (non ce n'è affatto bisogno, e tutto ciò costituisce uno delle più genuine magie del film), il film di Kott si presenta potentissimo nel provocare emozioni con la forza di una immagine che cattura un attimo, un panorama, uno sguardo pensoso; o ancora due panni stesi che si abbacciano quasi animati da una vita fantasma che li muove sinuosi uno sull'altro come amanti; una ripresa dall'alto del contadino che si riposa con la testa sulla schiena del suo montone, che dorme placidamente assieme a lui.

In questo film magnifico ogni ripresa suscita meraviglia od emozione, ed è straordinario il fatto che da una tenera ma combattuta storia d'amore e di indecisione si passi senza eccessivo preavviso, o comunque in modo dirompente, agli effetti della catastrofe finale che tutto risolve e tutto cancella. Volti sinceri, belli, genuini, curiosi, meraviglia a fior di pelle che contagia lo spettatore e che contrasta con lo shock dello scempio provocato, ancora una volta, dalla insensata avidità e brama di conquista dell'uomo inteso come branco, nella pluralità barbara e perversa, crudele e guerrafondaia della sua accezione.

 

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