Regia di Tim Burton vedi scheda film
Il romanzo "Miss Peregrine's home for peculiar children" di Ransom Riggs è un'invenzione letteraria che sembra creata apposta per l'universo gotico e il fantasy dark di Tim Burton, ma stavolta il risultato è un film riuscito a metà dove il regista americano continua in una sorta di manierismo ormai piuttosto stucchevole. È un peccato che una produzione girata con alto budget e con tutte le carte in regola si riveli alla fine poco emozionante, sempre visivamente seducente ma dove non si trova più quella magia così "peculiare" di film come Big fish o Edward mani di forbice. La prima parte è certamente la migliore e anche la più compatta a livello narrativo, con una buona introduzione dei personaggi dei peculiar children e una trama che sa piazzare alcuni colpi di scena al punto giusto e alcuni momenti di stupore e meraviglia da mettere senz'altro all'attivo del film; dopo un po' però il meccanismo si ingolfa e ci ritroviamo con una lotta tra buoni e cattivi che offre poche sorprese e un abuso di effetti speciali e di CGI che compromette anche l'incanto figurativo delle scene migliori. Nel cast il protagonista Asa Butterfield se la cava senza infamia e senza lode mentre anche qui Eva Greene ha un fascino magnetico che ripete il positivo exploit di "Dark shadows" ed è forse una delle cose migliori della pellicola; simpatica ma non memorabile la partecipazione di Samuel Jackson nel ruolo di un villain a capo del gruppo dei "Vacui" che sembrano parenti dei Visitors del telefilm anni 80. Insomma si può guardare ma da Burton ci si aspetta qualcosa di meglio. E anche il cosiddetto elogio delle varie diversità, di per sé sacrosanto, quando viene ripetuto sempre allo stesso modo genera una certa stanchezza.
Voto 6/10
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