La recensione su Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali

di IlGranCinematografo

6 stelle

L'illustre regista di Burbank accosta, tra le righe, i fanciulli accuditi con amore da Miss Peregrine ai reietti oggetto del titanico sterminio attuato dai Nazisti.

Da convinto alfiere dei "diversi" (qui presentati come "speciali"), Tim Burton trasferisce sullo schermo il romanzo fantastico di Random Riggs, reclutando la fidata sceneggiatrice di Matthew Vaughn (Jane Goldman) e un cast d'eccezione guidato da un ottimo e cresciuto Asa Butterfield (Hugo Cabret). L'illustre regista di Burbank accosta, tra le righe, i fanciulli accuditi con amore da Miss Peregrine (Eva Green) ai reietti oggetto del titanico sterminio attuato dai Nazisti. Ma pure ai disadattati, e a tutti coloro che, come il giovane Jake o suo nonno Abe (Terence Stamp), vengono bollati come insani di mente perché incompresi (nessuno dà credito alle arcane storie del vecchio, tranne il nipote). Nell'avventurosa e graziosa prima parte del film, tali spunti affiorano con somma naturalezza, ma nella seconda, con Samuel L. Jackson che straparla e col copione che si accartoccia, risultano adombrati da scelte narrative confuse o poco plausibili (la fuga col relitto, il passaggio da un anello temporale all'altro) e dal chiasso dell'azione. Il macabro look dei Vacui è poi debitore di quello dei mostri xenomorfi di Alien, e la chiusa con Stamp redivivo incamera un buonismo assente nel testo di Riggs. Niente male Chris O'Dowd e Judi Dench, ma la padrona di casa della Green e i vari ragazzi sanno essere sbalorditivi. Un Burton "minore", ma sempre un Burton.