Regia di Tim Burton vedi scheda film
Jake è un adolescente introverso e timido, con poca fiducia in se stesso. L'unica persona che sembra attibuirgli valore è il nonno che fin da bambino gli ha raccontato di un mondo misterioso e parallelo dove vivono persone speciali e dove vorrebbe che lui andasse a vivere. La morte improvvisa del nonno, ritrovato fuori casa con le orbite vuote, viene vissuta da Jake alla luce dei racconti fantastici fattigli dal nonno stesso, ma la Polizia spiega l'accaduto in maniera molto più prosaica e Jake viene inviato da una psicologa a fare psicoterapia. Proprio per mettere la parola "fine" alle sue fantasie, Jake viene autorizzato - col supporto della Psicologa stessa - a recarsi in Galles dove si trova la Casa presso cui secondo il nonno esistevano questi ragazzi "speciali" ...
La storia è vagamente avvincente, ma cosa aggiunge di più ad un immaginario che negli ultimi anni si è arricchito di situazioni e personaggi ormai largamente esaustivi?
Il ritmo lento della narrazione sfida la pazienza dello spettatore, i caratteri dei ragazzi speciali sono vaghi e confusi, il finale con l'azione "vera" lo fa rientrare in quel cinema più spettacolare e commerciale ormai sempre più simile a se stesso.
Di Tim Burton cosa recuperare: la bella atmosfera vintage del 1943, un Samuel Jackson adeguatamente orrido e i pupazzi satanici che fanno molto atmosfera anni '70. Poco altro.
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