Regia di Leonardo Pieraccioni vedi scheda film
Ventun anni dopo il fortunatissimo esordio con "I laureati", Leonardo Pieraccioni prosegue la sua avventura cinematografica, puntualmente per Natale, ogni due anni (unica "anomalia" , fu "Fuochi d'artificio" nel 1997, uscito a Ottobre), che prevede uno schema più o meno fisso: lui, protagonista e regista, nei panni di un buon diavolo che si ritrova in un tiraemolla sentimentale con la tizia più bella in giro, in un contesto in cui tutti intorno sono di buon cuore, in fondo,e ogni problema si può risolvere con una pacca sulla spalla. Peccato che, a cinquant'anni, il simpatico Leonardo cominci a parere rinchiuso in una visione del mondo rosea e senza via d'uscita, il che sa di allarmante: qui è un ingegnere rinchiuso in un penitenziario, in cui tutti i detenuti sono degli allegri buffoni (un carcere che sembra un campeggio...), che deve rientrare entro mezzanotte in cella, ma per l'appunto si innamora di una bella animatrice un pò squinternata, e partono così le complicazioni. "I'Piera", come lo chiamavano gli spettatori giovani più entusiasti subito dopo "Il ciclone", ha fatto anche di peggio, vedi "Una moglie bellissima" e "Io e Marilyn", ma alla fine lui fa sempre se stesso, il soggetto sembra riciclato per l'ennesima volta, i comprimari non sono esilaranti, e si percepisce l'effetto dell'albero di Natale finto, usato troppe volte, che ormai mette anche un goccio di malinconia...
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