Regia di Percy Adlon vedi scheda film
Percy Adlon realizzò delle piccole commedie d'essai che piacquero non poco alla critica a cavallo tra gli anni Ottanta ed i Novanta,come "Rosalie va a fare la spesa",ma il suo titolo di maggior successo è stato senza dubbio "Bagdad cafè",ambientato in una sperduta località texana,in cui in mezzo al niente del deserto sorge una sgangherata caffetteria-tavola calda condotta da una nera delusa dalla vita,con figli a carico che gestisce a malapena,un bizzarro pittore che vive in una roulotte che rivelerà un animo gentile nonostante l'aspetto di cuoio (è Jack Palance....),dove arriva per uno dei bizzarri casi della vita la tedesca in carne Jasmine che dopo qualche contrasto iniziale,porterà vivacità,allegria ed un pò di magia nel "Bagdad cafè".Poi la legge anti-immigrazione la costringerà a salutare la compagnia,scaduto il visto di soggiorno,ma volendo si può ritornare nei posti amati e chissà... Favola autodenunciata già dai titoli,la commedia spesso mostra un boomerang che si staglia su tramonti di fuoco,quasi a dire che è impossibile fuggire veramente dalla felicità,o da ciò che ci rende più vivi:ben recitato e condotto ad un passo morbido ma costante,è un film brillante che trasuda serenità e si chiude su un ultimo dubbio,di fronte ad una proposta di matrimonio inaspettata. Sulle note di "Calling you",bella canzone divenuta hit di quegli anni,si celebra una ricerca di una casuale voglia di vivere meglio che viene volentieri condivisa dallo spettatore.
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