Regia di Roland Emmerich vedi scheda film
A vent'anni dall'invasione aliena del 1996, il mondo è molto cambiato. L'umanità ha tratto giovamento dalla tecnologia e dalle conoscenze extraterrestri e vive ua fase di prosperità. I popoli terrestri hanno creato strumenti di difesa comune contro il pericolo alieno, il quale torna a farsi pressante. Un segnale inviato al tempo della prima invasione, richiama in forze gli "sfruttatori" galattici. Ancora una volta, un pugno di uomini e donne coraggiosi ed immaginifici lottano per salvare il genere umano. Non ho apprezzato questo seguito di Independence Day; benchè la storia abbia buona premesse, e l'ambientazione - un "presente alternativo" nel quale convivono oggetti ed elementi della nostra modernità con tecnologie ed invenzioni ancora inconcepibili - sia interessante, le scelte fatte per portare avanti il racconto, basata sull'intreccio di un'improbabile ed incredibile serie di casualità, e la caratterizzazione dei personaggi, stereotipatissimi e piatti, rendono la visione poco gradevole. Completano il quadro un sentimentalismo esasperato e l'imperante retorica filoamericana, di cui questa sceneggiatura, più di quelle del prequel, è intrisa. Nonostante le lunghe e ben realizzate sequenze d'azione ed alcune buone idee legate a colpi di scena, sono arrivato a fine film con molta, molta difficoltà. Tra gli attori, salverei Jeff Goldblum; anche lui, però, come gli altri componenti del nutrito cast, è troppo legato ad uno stereotipo, per eccellere. Fuori dagli schemi - ma decisamente insulso e fuori luogo - è il "signore della guerra" africano Dikembe Umbutu. Decisamente il film non mi è piaciuto. Alcune sequenze di combattimento tra aerei ed astronavi sono divertenti; l'evoluzione della trama, "sospesa" l'incredulità, è interessante. Ma il sentimentalismo, la retorica, la costante ricerca dell'occasione per commuovere, me l'hanno reso assai "indigesto".
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