Regia di Federico Micali vedi scheda film
L' "Universale d'Essai" è stato un'esperienza perlopiù unica, i fiorentini tra i quaranta e i sessant'anni di oggi lo ricordano con un moto d'affetto insopprimibile: un cinema che programmava i film, spesso con veri e propri "cavalli di battaglia" ("1997:fuga da New York", "Arancia meccanica", "La cosa", "Fuga di mezzanotte", "La grande truffa del Rock'n'Roll", "Animal House"), in cui lo spettatore aveva una sorta di interattività, "partecipando" fisicamente alla proiezione con battute e lazzi, e nella cui sala, soprattutto all'ultimo spettacolo, si scatenava un'ironia mordace, con commenti scatenati su quel che accadeva sullo schermo, e in una vera e propria piazza al chiuso, si tramutava la platea. Dopo un documentario su quel cinema, che chiuse alla fine di Dicembre del 1989, ecco un film che ruota tutto intorno alla sala di via Pisana, partendo dagli anni Settanta e giungendo appunto alla malinconica chiusura dell' "Universale". Spesso divertente, soprattutto nella prima parte, il film di Micali sa ricostruire, con pochi mezzi, l'atmosfera sia del cinema, che quella fuori, del periodo, e ribadisce l'importanza della sala cinematografica nella vita di quartieri e città di un tempo, quando andare a vedere un film era una cosa che si progettava qualche giorno prima , come un piccolo evento nella settimana delle persone. Peccato che, nella seconda metà, il film voglia forse ambire a troppo raccontando le derive (chi diventa fiancheggiatore dei brigatisti, chi si dà alla tossicodipendenza) dei giovani di quegli anni, e si ingolfi un pò, perchè per buona parte della proiezione, emana un vero senso di freschezza, con una leggerezza non facilissima da reperire. Degli interpreti, tutti molto volenterosi e in parte, sottolineare la simpatia di Francesco Turbanti e la grazia di Matilda Anna Ingrid Lutz viene naturale: magari, da ex-frequentatore dell' "Universale" potrei stare a precisare che aveva anche una galleria consistente in una parte di sala rialzata di tre scalini, che qui non si vede, ma sono quisquilie....
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