Karol è un adolescente come tanti. Giovane, ben istruito e con tutta la vita davanti, proviene da una buona famiglia, non ha nessun problema a scuola, ha successo nello sport e si innamora. Tutto dovrebbe andare per il verso giusto ma un punto di svolta nella sua vita arriva nel momento in cui è testimone di un omicidio. Spinto dalla curiosità, si mette sulle tracce del killer, scoprendo un lato oscuro della sua natura.
Note
Ispirato alla vera storia di Karol Kota, un serial killer che ha operato nella Polonia negli anni Sessanta ed era noto con il soprannome di "vampiro di Cracovia".
lentissimo, freddissimo, scolastico... credevo di morire per la noia. E il finale riporta vagamente alla memoria il Breve film sull'omicidio di Kieslowski, che riusciva ad avere un'intensità emotiva e stilistica straordinaria, mentre qui si boccheggia.
La fascinazione del male, il desiderio di emergere e distinguersi, fuoriuscendo dai vincoli asfissianti di una cortina ed un appiattimento da regime che disperde ed annulla le individualità per far emergere il finto orgoglio di una globalità scevra da ripensamenti o dubbi.La genesi di un malessere che preferisce l'identificazione nel male assoluto.
Polonia 1967: un giovane di buona famiglia, bello, intelligente e fisicamente prestante, si distingue per abilità e coordinazione all'interno della squadra nazionale di tuffi, intenta ad allenarsi per rappresentare la nazione alle prossime ufficiali competizioni internazionali.
Mentre con i suoi compagni di squadra il giovane festeggia una brillante prestazione presso un luna park… leggi tutto
Polonia 1967: un giovane di buona famiglia, bello, intelligente e fisicamente prestante, si distingue per abilità e coordinazione all'interno della squadra nazionale di tuffi, intenta ad allenarsi per rappresentare la nazione alle prossime ufficiali competizioni internazionali.
Mentre con i suoi compagni di squadra il giovane festeggia una brillante prestazione presso un luna park…
La commedia italiana langue e quando langue la commedia italiana langue tutto il cinema italiano. Dire questo dopo che sono stati i fatti i conti del 2016 (che segnano un +6% di incassi sul 2015) sembra una…
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Commenti (2) vedi tutti
lentissimo, freddissimo, scolastico... credevo di morire per la noia. E il finale riporta vagamente alla memoria il Breve film sull'omicidio di Kieslowski, che riusciva ad avere un'intensità emotiva e stilistica straordinaria, mentre qui si boccheggia.
commento di brian77La fascinazione del male, il desiderio di emergere e distinguersi, fuoriuscendo dai vincoli asfissianti di una cortina ed un appiattimento da regime che disperde ed annulla le individualità per far emergere il finto orgoglio di una globalità scevra da ripensamenti o dubbi.La genesi di un malessere che preferisce l'identificazione nel male assoluto.
leggi la recensione completa di alan smithee