Regia di John Glen vedi scheda film
Primo tentativo compiuto di uno 007 più intimo e più "psicologico".
Vendetta privata è il primo tentativo compiuto di uno 007 più intimo e più "psicologico" dopo la toppata di Al servizio segreto di Sua Maestà: qui la spia viene intaccata, difatti, negli affetti più vicini – l'amico di sempre Felix (David Hedison) è fatto azzannare da uno squalo e la fresca sposa di lui viene uccisa – e decide perciò di vendicarsi contro l'artefice di tali efferatezze: il messicano Sanchez, che ha le fattezze di Robert Davi. L'atmosfera di violenza è anche maggiorata rispetto al già duro Zona pericolo (tutti gli omicidi sono cruenti, compreso quello finale di un ventiduenne Benicio Del Toro nel ruolo di scagnozzo), ma in tal caso è giustificata perché indicatrice della disumanità di un cattivo spietato, e con egli di un'epoca sempre più lontana dalla rilassatezza sociale degli anni Sessanta. E nemmeno la tanto apprezzata ironia degli episodi con Sean Connery e Roger Moore fa difetto (l'incipit matrimoniale), seppure in minor dose per permettere al tono tragico di non disgregarsi. Dinamica e pregevole regia (di John Glen). Timothy Dalton è veramente ottimo: peccato che abbia rinunciato alla parte (acquisita da Pierce Brosnan in Goldeneye, dopo ben sei anni di stallo) così presto. Compatto, efficace, convincente. Quindicesima e ultima sceneggiatura per il ciclo di Richard Maibaum, autore del copione col produttore Michael G. Wilson.
Partiture di Michael Kamen e canzone (Licence to Kill) di Gladys Knight lungo i titoli di testa.
BUON film (7) — Bollino GIALLO
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