Regia di John Glen vedi scheda film
Film dell' '89 (sedicesimo della serie e secondo di Timothy Dalton), sganciato dal filone classico "spy story" (tra l'altro all'inossidabile agente è stata tolta la licenza) e con ritmi delle azioni più vicini a quelli degli anni sessanta e settanta (con mancanza di effetti speciali) che a quelli dei successivi anni novanta, quando la velocità delle scene avrebbe cominciato a divenire spasmodica e gli effetti speciali avrebbero raggiunto livelli di fracasso spesso irritanti. Inseguimenti aerei, azioni subacquee, fughe e rischio continuo di cattura. Mancano scene con sterminio di massa degli uomini dell'esercito del "cattivo" come se fosse composto di birilli. A parte il finale con l'inseguimento fra camion, il resto si propone con movimento quasi continuo ma con stile "sobrio" e quasi...umano. Cominciano a far capolino le arti marziali che avrebbero continuato l'escalation negli anni novanta fino ad arrivare all'assurda "Black Mamba" di Tarantino ed ai "samurai" volanti (con buona pace del povero Kurosawa), scene comunque solamente limitate a qualche metro di pellicola. Mi è sembrata buona l'interpretazione sia di Dalton che del "cattivo" di turno, questa volta il bravo (come attore) Robert Davi. A giudizio personale dò al film 7/10.
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