Regia di Kazuchika Kise vedi scheda film
Questa seconda tranche di Ghost in the Shell: Arise raccoglie gli ultimi due episodi della serie realizzata in Giappone per l’home video ma distribuita brevemente anche in sala. Il reboot di Arise ha poi avuto in patria un’appendice televisiva, della durata di un’ulteriore ora, che la collega al nuovo lungometraggio di Ghost in the Shell uscito in Giappone il 20 giugno 2015. Dunque non aspettatevi che la vicenda finisca qui: infatti in questi due capitoli, rispettivamente intitolati Ghost Tears e Ghost Stands Alone, la squadra ormai al completo della Sezione 9 affronta la minaccia del virus Fire Starter, senza però scoprirne l’origine. Se la dovrà vedere con il gruppo terroristico Scylla e con un intrigo tra varie divisioni dell’intelligence, dove la capacità del virus di alterare le memorie gioca un ruolo chiave. Ottime e abbondanti le scene d’azione, con tanto di citazione del celebre incipit del primo film della saga, firmato da Mamoru Oshii nel 1995, e più efficaci del solito anche i momenti introspettivi dedicati a Motoko, che ritroviamo coinvolta in una relazione. Entrambi gli episodi si ricordano soprattutto per i finali, incisivi nelle immagini e con una disperazione da mélo. Purtroppo ci si arriva con un eccesso di articolati dialoghi, troppo freddamente specifici nella terminologia e poco efficaci nel dipanare l’intreccio, che rendono anzi più complicato del dovuto. Ma anche in questo è il peculiare fascino di Ghost in the Shell.
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