Regia di André Øvredal vedi scheda film
Dalla fervida immaginazione di un regista nordico finanziato da una casa di produzione britannica nasce un horror sconclusionato, insensato, caotico ed imbottito di luoghi comuni e stereotipi. Sono un grande appassionato di letteratura e cinema horror tuttavia questa pellicola come ho già detto è carica di luoghi comuni e stereotipi: un'autopsia nel cuore di una notte buia e tempestosa, l'elettricità che va via, il cadavere in realtà è un ''non morto'' al centro di oscuri rituali e sacrifici umani esoterici che il regista burlone non vuole chiarire, guarda caso il cadavere appartiene ad una bellissima ragazza di 25-30 anni e non ad cinquantenne grasso, basso e pelato, ovviamente i morti dell'obitorio si divertono a fare gli zombie terrorizzando i due protagonisti. Mentre lo spettatore non capisce dove il regista voglia andare a parare, i due protagonisti interpretati da due veterani come Brian Cox ed Emile Hirsche appaiono ridicoli sembra quasi che le oscure forze del male che avvolgono la bella addormentata vogliano prendersi gioco dei due poveri malcapitati. Lo spettatore aspetta un colpo di scena finale che non arriverà mai, tuttavia l'umorismo volontario in questo ridicolo film non manca mai. Voto 5.
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