Regia di André Øvredal vedi scheda film
Discreto horror
Nello scantinato di una casa,che è stata teatro di un misterioso duplice omicidio,viene rinvenuto anche il cadavere di una giovane donna, non identificata,denominata Jane Doe.Nella piccola cittadina, il medico legale Tommy Tilden gestisce l’obitorio-crematorio, sotto la casa di famiglia,coadiuvato dal figlio Austin. Lo sceriffo affida loro il corpo per stabilire le cause del decesso. Austin, in procinto di vedere un film con la fidanzata Emma, decide di rimanere per dare una mano al padre.
Il corpo appare in condizioni perfette, senza alcun segno evidente di ferite o ecchimosi,all'esterno, ma all'interno è stato smembrato e sono visibili segni di cicatrici e bruciature, come se fosse stata vittima di un orribile e misterioso rituale di tortura,presumibilmente risalente ai tempi della caccia alle streghe. Più procede l'autopsia ,più il mistero si infittisce e cominciano a verificarsi strani,inquietanti e inspiegabili fenomeni, in un'escalation di orrore.E intanto, fuori,si scatena una tempesta, che provoca un totale black out all'interno dell'obitorio,complicando ulteriormente la situazione.
Tutto il film è girato all'interno di una sala per autopsie con due soli personaggi a reggere la storia,più il cadavere di Jane Doe, che senza alcun movimento,percettibile, esprime efficacemente un senso di profonda angoscia.Horror semplice, a basso costo, con una sceneggiatura essenziale e tuttavia sostanzialmente riuscito,grazie alle agghiaccianti e cupe atmosfere claustrofobiche,al clima macabro che si respira, a un ritmo sempre alto e ad un crescendo di suspense che riesce a tenere fino alla fine,sulla corda lo spettatore, in più come valore aggiunto,c'è un buon approfondimento psicologico dei due protagonisti, in particolare del padre, vedovo, tormentato da profondi sensi di colpa per la morte della moglie.
Insomma,in definitiva un buon film, che soprattutto gli appassionati del genere, apprezzeranno.
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