Regia di Doug Liman vedi scheda film
Che noia pilotare aerei di linea percorrendo sempre gli stessi sentieri celesti ormai privi di ogni emozione! Meglio e più lucrativo, oltre che emozionante, darsi alla macchia e all'illecito, diventando dapprima uno dei più abili ed imprendibili corrieri del narcotraffico e del commercio clandestino di armamenti, e poi direttamente spia o informatore al servizio dela CIA e forze ad essa assimilate e concorrenti, per sgominare quel commercio di polvere bianca che, in pieno anni '80, è stato uno dei punti di forza della campagna presidenziale della coppia Ronald/Nancy Regan.
La vera storia di uno dei più brillanti ed ingegnosi piloti e trafficanti degli straffottenti anni '80, abile sia tecnicamente con i suoi atterraggi di fortuna azzardati ma sempre di buon esito, sia tatticamente, con la capacità di gestire e giostrarsi dinanzi a masse di denaro sporco imbarazzanti da poter sistemare anche solo a livello fisico, si tramutano in cinema dietro l'egida spavaldo-esaltata della coppia Liman-Cruise, già abbondantemente collaudata nel recente passato.
Peccato che, in assenza di un regista di carattere, in grado di imporre sue regole e dare un senso all'operazione che non sia l'esaltazione del suo protagonista-attore-star, tutto finisca nelle mani dell'istrionismo machista del Cruise piu' incontenibile, che si diverte a farsi notare mentre affronta le scene action senza stunts, rischiando la pelle nei rocamboleschi momenti che caratterizzano sin troppo spesso i suoi film. Fateci caso, ma quando Cruise è lasciato allo "stato brado" e al libero cazzeggio, nei film che interpreta le scene "aeree" abbondano e dilagano, come è onnipresente quel buonismo di fondo inaccettabile che ci presenta qui pure un delinquente come Barry Seal che si preoccupa non tanto di esplodere nell'atto di mettere in moto la sia vettura, ma di non compromettere, destinando, vite innocenti: ma quando mai???
Poi certo il film è diretto col dinamismo che un autore non proprio ispirato, ma tecnicamente esperto, riesce a dimostrare e a far suo anche in questa occasione.
Ma Cruise resta insopportabile e manierato (quasi come ai tempi dello scellerato e fastidiosissimo Cocktail!!), attorniato da personaggi anonimi e insufficientemente sviscerati, come fagocitati dalla tentacolare esuberanza del protagonista assoluto, prepotente e soffocante. Vedasi quanto vuota e neutra appare la famiglia che circonda Barry, oltre ai mille altri personaggi di contorno, che entrano ed escono di scena ad uso e consumo del primo attore prepotente e vanesio.
Bella la fotografia, spesso sgranata o pastosa, che pare trasudare come il corpo ancora in forma smagliante del nostro incontenibile Tom, incorreggibile All American Boy da oltre un trentennio.
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