Regia di Stéphanie Di Giusto vedi scheda film
Film biografico,convenzionale, ma ben fatto.Ottima la performance di Soko
Loïe Fuller,è un adolescente inquieta,che cresce in campagna,in una fattoria dell'Illinois, nella seconda metà dell'Ottocento, con l'unica compagnia di un padre,cercatore d'oro,ubriacone e litigioso,che finirà col venire ucciso.Dopo la sua morte, ripara in città dalla madre, una donna ottusa e bigotta.Lasciando l'ambiente rurale di provenienza,è costretta a modificare completamente abitudini e consuetudini,urtandosi molto presto con l'ambiente bacchettone e moralista, in cui si muoveva la mamma,una sorta di confraternità molto rigida,che tarpava le ali ad una ragazza,dall'indole ribelle, che coltivava ben altre ambizioni, sognando di fare la "soubrette" e di calcare il palcoscenico. Tra un'audizione e una delusione, compirà "un furto" che cambierà per sempre la sua vita, consentendole di recarsi a Parigi,meta da lei sempre agognata.Infatti fu lì che,nel generale scetticismo degli impresari,dentro un mare di seta e attrezzata con lunghe bacchette, inventò una danza "magica" di luce e colore, velocità e movimento,impalpabile e al contempo spettacolare.Volteggiava sul palco, su di uno sfondo scuro, illuminata da molteplici luci colorate, appositamente proiettate in un tripudio di effetti cromatici,con movenze,cangianti e sinuose,che ricordavano una libellula che si libra in volo. A contatto con i teatri e i movimenti artistici, perfezionò sempre di più la sua performance e avvolta da metri di seta e immersa nelle luci sfavillanti,diventò una star delle Folies Bergères e infine icona indiscussa della "Belle Époque"
Loïe pur essendo sostanzialmente autodidatta, aveva talento e forza di volontà,reinventava i suoi movimenti ad ogni esibizione, sorprendendo il pubblico, con la sua ipnotica e ammaliante "serpentine dance".Diventò una pioniera della danza moderna,espressione di un balletto libero e naturale, in aperto contrasto con la schematicità e le rigide regole, che invece avevano caratterizzato, quello classico ottocentesco.Non si sottraeva a nessun sacrifico fisico possibile, pur di padroneggiare e migliorare sempre di più la sua arte, anche a discapito della sua salute,spesso finiva la sua esibizione collassando sul pavimento.Avvierà una vera e propria scuola di danza, dove farà il fatidico incontro con Isadora Duncan, leggenda vivente della "fin du siècle",Il rapporto tra le due fu molto ambiguo e conflittuale,Loile era cosciente della grazia eterea di Isadora,di contrasto alla sua mole invece massiccia,ne era compiaciuta ma anche gelosa,peraltro anche i rapporti personali non furono mai teneri,odio/amore e anche attrazione fisica.Per Loje, invece si suiciderà il Conte, che le aveva fatto da involontario mecenate.
Pur non essendo un film originale per tecnica narrativa o stilistica, "Io danzerò" è un appassionante e solido ritratto ,di un'artista importante e geniale,anche se non priva di umane debolezze,la polivalente attrice e cantante Soko l'interpreta magistralmente.
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