Trama
Romeo è un medico di quasi cinquant'anni, che si è ormai lasciato dietro le illusioni legate al suo matrimonio, oramai naufragato, e alla sua Romania, frantumata dagli eventi. Per lui, la figlia diciottenne è tutto ciò che conta. Vicina agli esami di maturità, la ragazza sarà mandata a studiare in una prestigiosa scuola in Inghilterra. Alla vigilia dell'esame viene, però, aggredita per strada. Romeo farà di tutto affinché tale evento non disturbi il destino che ha scelto per la figlia.
Approfondimento
UN PADRE, UNA FIGLIA: UN UOMO E I SUOI COMPROMESSI
Scritto e diretto da Cristian Mungiu, Un padre, una figlia racconta la storia di Romeo, medico di una piccola città in Transilvania, che ha fatto di tutto affinché la figlia Eliza venga accettata in un'università inglese. Alla giovane, studentessa diligente, non mancherebbe che una sola formalità da adempiere, presumibilmente senza alcun problemi: prendere il diploma di maturità. Ma Eliza subisce un'aggressione e l'obiettivo inesorabilmente si allontana. Il susseguirsi degli eventi sconvolgerà tutta l'esistenza di Romeo, che rimette in discussioni i principi che ha trasmesso alla sua bambina ricorrendo a promesse e compromessi.
Con la direzione della fotografia di Tudor Vladimir Panduru, le scenografie di Simona Paduretu, i costumi di Brandusa Ioan e la produzione tra gli altri dei fratelli Dardenne, Un padre, una figlia viene così presentato dal regista in occasione della partecipazione del film in Concorso al Festival di Cannes 2016: «Sarebbe stato improbabile che Romeo giungesse ai cinquant'anni senza dover mai scendere a compromessi. Per gran parte della vita, ha seguito ciò che gli hanno impartito i genitori o i professori ma doveva accadere qualcosa affinché maturasse l'idea che il compromesso fa parte della vita. Una volta accettato il primo compromesso, per lui sarà più facile accettare il secondo e poi il terzo e capire che esistono diversi tipi di bugie, diversi tipi di compromessi e diversi tipi di situazioni.
Se il mondo avesse rispettato la giustizia e si fosse comportato onestamente, anche Romeo probabilmente non sarebbe mai sceso a compromessi. Purtroppo, la vita non è né buona né giusta e non si può passare per pazzi, per sciocchi o per falliti. Nella vita, ci si deve adattare a situazioni destabilizzanti e preoccuparsi solo sul momento di cosa è corretto e cosa no, di fino a che punto ci si può spingere e dei limiti che si hanno, oltre i quali non si può andare. Accettato il primo compromesso, non può più ritornare indietro o ricominciare da capo: deve proseguire sulla stessa strada, buona o cattiva che sia. Il perché è semplice: si crea una forte complicità tra chi scende al compromesso e chi ha assistito alle sue azioni, formando una fitta rete di relazioni, accordi, solidarietà e senso di colpa. Una tela che si continuerà a espandere.
Il giorno in cui si diventa genitori ci si inizia a porre mille domande: cosa si dovrebbe tramandare ai figli? Come ci si prepara? Da genitori, si desidera solo il meglio per i figli. Ma cos'è il meglio? Il mondo in cui si è cresciuti o quello in cui vorremmo che crescessero? Il mondo reale o uno ideale? Si deve insegnare loro a rispettare gli altri, a lottare per i propri valori e che il fine non giustifica i mezzi? Modi di pensare e di agire comuni si stanno diffondendo oggi al punto di definire i confini etici della nostra società. Viviamo a contatto con corruzione, bugie e imbrogli, ma nonostante la loro insopportabilità non li denunciamo, non ci opponiamo. Del resto, cosa potrebbe fare la voce di dissenso di un singolo contro un mondo intero a cui va bene lo status quo? Potrebbero forse i nostri figli combattere le nostre battaglie quando emergono i problemi? Ma se vogliamo che siano felici come possiamo chiedere loro sacrifici e sforzi?
Un padre, una figlia fotografa quel particolare momento della vita in cui ci si rende conto di aver superato la metà della propria esistenza, quando ciò che si è diventati è ben diverso da quello che si immaginava da giovani. Eppure, è anche il momento in cui si sente che c'è ancora qualche cosa da poter fare attraverso i figli, qualcosa che potrebbe dare un significato a tutte le difficoltà affrontate: salvaguardare i figli, educarli bene e a far loro fare scelte migliori delle proprie. Tuttavia, non è così semplice... Un padre, una figlia è una storia sui compromessi e principi, sulle decisioni e scelte, sull'individualismo e solidarietà, ma anche sull'educazione, sulla famiglia e sull'invecchiamento. È la storia di un genitore che si chiede cosa è meglio per sua figlia, se ella è pronta a diventare una sopravvissuta in un mondo reale o se debba lottare per essere onesta e cambiare il mondo più che può. Romeo è il simbolo di quella fase della vita in cui ci si sente mancare il terreno sotto i piedi. Non è più giovane ma non è neanche vecchio. Il suo matrimonio è in crisi, sua madre è vecchia e malata e sua figlia è pronta a partire per vivere la sua vita. Si chiede anche cosa ne sarà nei giorni a venire di lui e cosa farà ma non ha risposte. Sente su di lui solo il peso dell'ansia e la pressione generata dalla routine quotidiana. La storia di Romeo è anche la storia di una società, delle sue istituzioni e del rapporto tra compromesso, corruzione, istruzione e povertà».
Trailer
Scrivi un commento breve (max 350 battute)
Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.
- Prix de la mise en scéne (ex aequo) a Cristian Mungiu al Festival di Cannes 2016
Commenti (16) vedi tutti
* Anche questa volta Mungiu ambienta il suo film in una grigia Romania che ha perso le speranze, ma in realtà si rivolge a tutti noi, con domande senza risposta e senza giudicare. Bel tema, bel film.
leggi la recensione completa di cherubinoE’nata una stella Malina Manovici di Barlad, ammiratela qui ed in Lemonade.
leggi la recensione completa di claudio1959Un uomo, che sogna il riscatto della sua vita attraverso la figlia, gioca su troppi tavoli, e tutte le partite gli sfuggono di mano.
leggi la recensione completa di BalivernaPellicola kafkiana nel messaggio che lascia ,permeando di pessimismo e rassegnazione le vicende dei singoli personaggi. Forse, alla fine ,il regista affida ai volti sorridenti e non ancora corrotti della futura classe dirigente del paese un riscatto che è anche una scommessa nel cambiamento di una società stratificata e corrotta (per necessità).
commento di stany11Reso immortale da "Oltre le colline" - capolavoro ignorato dal pubblico e sottovalutato dalla critica - Cristian Mungiu, al 5° lungometraggio, fallisce l'obiettivo: raccontare, attraverso il calvario di un uomo solo, la nuova Romania degli anni 2010. Simboli e personaggi fuori fuoco risultano elementi ovvi di un film sconnesso e penzolante.
commento di maurri 63Bello, intimista, lento, voci sommerse dai rumori in sottofondo.
commento di ottobyteUN PADRE UNA FIGLIA...Ma piuttosto Noi tutti, figli e padri di un paese, il nostro, l'Italia dove ingiustizia ed iniquita'sociale sono le fondamenta di un sistema sociale sempre uguale a se stesso.
commento di RikipiFilm che nello stile corteggia i capolavori di Haneke pur non riuscendo a competerci in drammaticità. Analisi dei personaggi ottima. Voto 8
commento di fra_pagaFilm abbastanza altalenante e non del tutto coinvolgente.Non male la Ragazza Protagonista.voto.5.
commento di chribio1Continuano le analisi sulla Romania di Mungiu,in stile neorealista.Assolutamente imperdibile.
commento di ezioLe Variazioni Goldberg delle molteplici ramificazioni del compromesso compongono la struttura drammaturgica di storie ad incastro in cui la programmata intempestività dei fatti è l'artificioso pretesto di uno scontro etico sospeso tra necessità pubbliche e doveri privati: una cascata di eventi attesi che chiama ciascuno alle proprie responsabilità.
leggi la recensione completa di maurizio73"Niente da nascondere"; nella complicazione degli aiuti non legali, si fa quel che si può per i propri figli, in un sistema sconquassato da nostalgie di ripiego a causa di desideri infranti. Gran bel film, che legge il quotidiano interpersonale su uno sfondo sociale e storico di una Romania disidentificata.
commento di logosAncora una volta Cristian Mungiu non delude. Il titolo indica la forte preoccupazione che prova un padre verso il futuro della figlia, consapevole delle difficoltà nella Romania odierna ancora memore dei nefasti lasciti del regime di Ceausescu. Nulla è scontato, anzi il tutto lascia inebetiti. E non ci saranno risposte a tutti i risvolti.
leggi la recensione completa di michemarBenvenuti in Romania:un affresco disarmante, che suscita indignazione per il grado di corruzione e clientelismo che pervade tutti gli ambienti ritratti in presa diretta dal nuovo Loach romeno. Manca però l'ironia e i risvolti della vicenda principale non sono portati a compimento. Film duro che lascia un senso di impotenza.
commento di almodovarianaNon è il più nitido dei film di Mungiu, pur confermandone il calibro di autore di primo piano. Impegno e serietà immutati, ma un eccesso di scrittura e di premeditazione ne fanno un apologo piuttosto inerte.
commento di Utente rimosso (Cantagallo)Uno stimato medico cerca di procurare alla figli, vittima di un'aggressione nei giorni che precedono la maturità, le risposte per la prova d'esame, alleviandola da una ulteriore emozione. Ne esce fuori il ritratto tutto ombre di una società dell'inganno e della sopraffazione, su tutti i fronti. Gran film, potente regia
leggi la recensione completa di alan smithee