Regia di Bertrand Bonello vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2016 - ALICE NELLA CITTÀ
Un titolo alla Brett Easton Ellis da' I natali all'ultima notevolissima fatica di Bertrand Bonello: un film che, in un certo senso, ha anticipato i tempi di tutto ciò di gravissimo che ha sconvolto la Francia nell'ultimo anno in materia di attentati.
Ma il film è anche una strabiliante lezione di cinema: di come si riprende una scena d'azione, di come di organizzano le lunghe riprese che stanno addosso ai protagonisti, sempre in corsa tra i corridoi e gli scaffali del grande magazzino ove è ambientata almeno una buona metà della vicenda.
Di come un punto di vista visivo può aiutare a organizzare ed esplicitare una scena d'azione di primaria importanza, mettendo lo spettatore prima di fronte ad un enigma, e poi regalandogli il privilegio di avere un indizio in più rispetto ai protagonisti in gabbia.
Senza preamboli o spiegazioni, Bonello ci mette alle calcagna di alcuni giovani, di differenti estrazioni sociali, mentre si muovono con aria circospezione tra metrò e luoghi cittadini, come stessero seguendo un piano ben delineato e studiato nei minimi dettagli.
Poco dopo la capitale viene aggredita da quattro attentati dinamitardi che la mettono a ferro e fuoco.
Gli esecutori si barricato in un centro commerciale con l'intento di nascondersi per un giorno in attesa della fuga.
Dietro di loro sangue e morte, davanti al loro prossimo futuro una esecuzione marziale e fredda senza possibilità di appello, come una vera e propria esecuzione.
Come già ci ha abituato da tempo, Bonello non fa (quasi) nulla per farsi amare (a parte regalarci ampie sequenze girate su diverse angolazioni per seguire le diverse angolazioni della carneficina finale, musicate con la splendida musica di Attenti a quei 2, non senza una buona dose di ironia, se non vero e proprio cinico sarcasmo), né si pone a favore o contro una delle due parti contendenti: i dissidenti da una parte, lo Stato dall'altra. Né tanto meno inserisce matrici o rivendicazioni politico-religiose per tentare di spiegare le ragioni di un gesto tremendo e dagli esiti ancora più devastanti.
Fatto sta che il film appare resistito e da cardiopalma per tutte le oltre due ore di meccanismo perfetto di costruzione e regia.
In Francia il film ha fatto paura, ed è restato in sala poco, troppo poco: le ragioni sono ampiamente comprensibili, l'atteggiamento della distribuzione invece molto meno condivisibile.
Ma Bonello è un regista che ha sempre fatto un pò paura, avendo il coraggio di dire e rappresentare ciò che gli interessa senza alcun falso moralismo o inutile copertura.
Nel cast molto azzeccato e frutto di lunghe accurate selezioni, Finnegan Oldfield, giovane attore molto noto in Francia, spicca su tutti mentre in un piccolo fondamentale cameo ci piace riconoscere la splendida giovane Adele Haenel, ovvero la protagonista magnifica de La fille inconnue dei Dardenne.
Nocturama è di fatto uno dei migliori film visti fino ad ora alla Festa romana.
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