Una mattina a Parigi, un gruppo di adolescenti di diverse estrazioni sociali iniziano individualmente una strana danza nei labirinti della metro e delle strade. Sembrano seguire un piano, i loro gesti sono precisi e appaiono quasi pericolosi. Si riuniscono tutti nello stesso posto, un centro commerciale all'orario di chiusura da dove assisteranno alle conseguenze dei loro atti: Parigi sta per esplodere a causa delle bombe che hanno piazzato e l'assalto terroristico è appena iniziato.
Un distacco dalla realtà contrassegnato dall'oracolo mediale di una tv al plasma che preannuncia l'inevitabile assedio, ma soprattutto dalla silenziosa pantomima di reparti nerovestisti che come nelle pagine più oscure di una storia destinata a ripetersi, sono gli implacabili latori di un messaggio di morte da consegnare rigorosamente al buio.
Forse "siamo arrivati a un grado di civilizzazione che ci porterà all'autodistruzione... la contemporaneità è come una pentola a pressione". (B.Bonello)
un film che parte bene, ma che cede alla distanza soprattutto a causa di una durata intollerabile. peccato, sarebbe stato un buon cortometraggio.
una scena tipo quella in cui un attore canta in playback My Way per intero non si può più vedere nel cinema del 3° millennio.
presunzione e mancanza di misura come spesso accade a Bonello.
Un gruppo di ragazzi di diversa estrazione sociale mette in atto un piano dinamitardo dimostrativo che colpisce i punti nevralgici del potere istituzionale ed economico della capitale francese. Asserragliatisi in un centro commerciale evacuato per l'allerta suscitata, attenderanno l'inevitabile.
È quasi indipendente Ancora poche ore Poi gli darò la voce Il… leggi tutto
Il film di Bertrand Bonello provoca disagio, un disagio indefinito che si trasforma in malsana fascinazione, Nocturama ti entra dentro e ti stordisce, ti infastidisce con il suo essere coerente e allo stesso tempo folle esposizione di un orrore contemporaneo, un qualcosa di "innaturale" ma che ormai ci appartiene, fa parte di noi e del nostro tempo.
Sensazioni simili e allo stesso tempo molto… leggi tutto
Un gruppo di ragazzi di diversa estrazione sociale mette in atto un piano dinamitardo dimostrativo che colpisce i punti nevralgici del potere istituzionale ed economico della capitale francese. Asserragliatisi in un centro commerciale evacuato per l'allerta suscitata, attenderanno l'inevitabile.
È quasi indipendente Ancora poche ore Poi gli darò la voce Il…
Bertrand Bonello si può definire un outsider all’interno del cinema francese, difficilmente catalogabile e non riconducibile ad essere identificato dentro generi e sfumature che connotano una delle più attive cinematografie d’Europa. Il suo destino è quello di restare a metà strada tra gli autori più consolidati e diventati dei capofila nelle loro…
Partecipo piuttosto attivamente a questo bel sito di cinema dal maggio 2011, e da un paio di anni successivi a quella data, sono solito, ogni fine anno,… segue
Il titolo (forse un po' troppo altisonante) di questa playlist ne racchiude il suo scopo: catalogare alcune opere meritevoli (sia classiche che moderne) le quali, per un motivo o per un altro, rischiano di rimanere…
INFORMAZIONE del 6 gennaio 2019:
Capo 20 "provvisorio" in che senso? Da oggi c'è il CAPO 20 "definitivo", dedicato al solo biennio 2015/2016. Eccovi il link:…
La banalità del male di alcuni ragazzini-terroristi che piazzano bombe e uccidono persone per poi rifugiarsi in un centro commerciale, completamente indifferenti ai drammi che hanno causato. Originale nella costruzione semi-allegorica e incentrato sulle sanguinose piaghe della contemporaneità, un film forse più convincente da un punto di vista intellettuale che emotivo.
La storia si svolge a Parigi in una bella giornata di sole e avrà il suo epilogo prima che faccia giorno. La macchina da presa segue dei giovani, ciascuno dei quali sembra avere un compito preciso. Girano per la città, portano strani pacchetti, entrano in grandi edifici di uffici, fanno fotografie di nascosto, segnano l’ora. Si capisce che, quantunque ciascuno operi da solo,…
MESSAGGIO DI CHERUBINO del 26 febbraio 2018
Le votazioni erano state chiuse il 18 febbraio.
Poi, mi è stato gentilmente segnalato di qualche bel film che solo da una settimana è visibile…
Il 28 ottobre 2016 ore 19 presso la Cinématheque de Nice, partecipai con grande interesse alla lezione di cinema che Brtrand Bonello fu invitato a… segue
Film che racconta il prima e il dopo di un attentato terroristico a parigi da parte di giovani francesi borghesi che vogliono vedere come il mondo reagirà a questa azione. Per nascondersi si rinchiuderanno in un centro commerciale che Bonello trasforma in un microuniverso alla Romero dove gli oggetti di consumo e di moda diventano gli elementi perfetti per raccontare il mondo moderno.
Un gruppo di giovani parigini, apparentemente non legati al terrorismo di matrice integralista, organizza e mette in pratica un attentato nella capitale francese colpendo i monumenti ed i palazzi simbolo della cultura e della politica transalpina facendo cadere nel panico l’intera città.
I sette giovani, credendo di sfuggire alle forze dell’ordine, decidono di barricarsi…
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Commenti (3) vedi tutti
Un distacco dalla realtà contrassegnato dall'oracolo mediale di una tv al plasma che preannuncia l'inevitabile assedio, ma soprattutto dalla silenziosa pantomima di reparti nerovestisti che come nelle pagine più oscure di una storia destinata a ripetersi, sono gli implacabili latori di un messaggio di morte da consegnare rigorosamente al buio.
leggi la recensione completa di maurizio73Forse "siamo arrivati a un grado di civilizzazione che ci porterà all'autodistruzione... la contemporaneità è come una pentola a pressione". (B.Bonello)
leggi la recensione completa di Kurtisonicun film che parte bene, ma che cede alla distanza soprattutto a causa di una durata intollerabile. peccato, sarebbe stato un buon cortometraggio. una scena tipo quella in cui un attore canta in playback My Way per intero non si può più vedere nel cinema del 3° millennio. presunzione e mancanza di misura come spesso accade a Bonello.
commento di giovenosta