Regia di Bobby Miller vedi scheda film
Tra fantasy e horror. Strambo ma carino
Quattro persone, di cui una coppia, aderiscono ad una insolita iniziativa, pubblicizzata in uno spot tv, che promette una sorta di rinascita spirituale; sostengono una sorta di esame/test e poi vengono ammesse a partecipare. Si ritrovano in un incantevole bosco, Paul reduce da una delusione sentimentale, insieme agli altri, che come lui, hanno bisogno di una svolta: lo scopo è di espellere la parte disfunzionale di sé, attraverso un bizzarro processo di purificazione, ottenuto mediante digiuno e assunzione di uno strambo beverone. Solo che Paul e i suoi compagni ignorano che l’espulsione è letterale: ansia, insicurezza, depressione e non solo, prenderanno la forma extracorporea di piccoli mostriciattoli, rigurgitati dai nostri, nel corso di una notte. Quella che poteva sembrare l’ennesima trovata esoterica, diventa un’esperienza concreta e dolorosa, perché con queste creaturine, innocue e tenere all’inizio, devono prima imparare a conviverci e in seguito eliminarle, in quanto aggressive allorquando crescono e crescono molto in fretta. L’idea alla base di questa pellicola a basso budget, scritta e diretta dall’esordiente Miller, è intrigante anche se non del tutto inedita, vedi “di The Brood” per esempio, pregna di una metafora, che fa il verso a quei programmi new-age molto diffusi in America, per ragionare sulla natura del dolore psichico e sul modo di affrontarlo. Bobby Miller ci dice che la "negatività" è parte integrante di ognuno di noi e talvolta si preferisce tenersela, per comodità e per la paura di affrontare le incognite di un futuro senza riferimenti; i mostriciattoli non sono né buoni né cattivi, ma ambigui, come le nostre contraddizioni e la rappresentazione di tutto ciò che non amiamo della nostra personalità e di cui vorremmo liberarci, se non fosse che è difficile rinunciare a una parte di noi, anche se “pessima”. Questa "ignavia” ci viene narrata con un racconto che miscela diligentemente fantasia e horror, andando a costruire una favola "nera" a tratti anche commovente.
Galecki, assieme all'ottima Anjelica Huston e ad un altro grande caratterista come Oliver Platt, sono il valore aggiunto di un piccolo, ma grazioso film, che invita a riflettere sulla necessità di liberarci di tutte le paranoie,che ci appesantiscono quotidianamente la vita.
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