Regia di Jay Martin vedi scheda film
Thriller, giallo, azione e dramma in una pellicola coinvolgente e davvero ben realizzata. Voto: 6/7
Coinvolgente, avvincente e ben interpretato. Sono questi i tre elementi positivi di una pellicola che unisce il thriller all’azione con alle spalle un ambiente triste, di crisi, costituito da sogni irrealizzati del mancato “sogno americano”. Certamente, il film riesce ad essere avvincente e a non presentare momenti morti anche grazie alla sua breve durata (appena 1h e 20 minuti), ma la scelta della regia di porre al centro i 7 minuti della rapina accompagnati da flashback e ricordi continui è stata un’idea originale e molto pertinente.
La regia, innanzitutto, è stata veramente brava, in poche scene, a far capire allo spettatore lo stato emotivo di Sam (interpretato da un ottimo Luke Mitchell). Molto emblematica la scena nella quale Sam e la sua ragazza si incontrano tre anni prima in una cornice fatta di grandi speranze e attese per il futuro, a quella contrapposta subito dopo, dove Sam e la ragazza si trovano a dover affrontare la nascita di un bambino, con alle spalle una casa fatiscente e le pochissime risorse economiche (Sam avendo perso il lavoro si mette, suo malgrado, a delinquere).
Ma un grande pregio di questo film sta nel fatto che la regia non si è concentrata, cosa che invece avviene spesso, solamente sul protagonista, ma è riuscita perfettamente a delineare i tratti personali degli altri soggetti coinvolti: pensiamo a Jerome, a Owen, al fratello di Sam… molto buone le recitazioni di tutti e tre i giovani attori, segno che non sempre un nome altisonante in una locandina di un film sia anche segno di qualità.
Nel cast, anche Kris Kristofferson (nel film, il padre di Owen), il quale compare solamente in un paio di scene ma che riserva agli spettatori due massime: “ricordati di non farti prendere” e “non ti mettere mai con qualcuno che ha qualcosa da perdere in più di te”.
Così come, tra le cose positive, va ricordata una buona scelta delle musiche che accompagnano la pellicola e un ritmo azzeccato del film: non annoia lo spettatore senza essere al contempo, però, eccessivamente frenetico (cosa che avviene spesso nei film di azione).
Unico grande difetto del film (che lo avrebbe reso ancora meglio) è il finale. Gli ultimi dieci minuti riescono (quasi) a rovinare tutto ciò che di buono si era costruito in un’ora. Questo finale frettoloso, che compiace lo spettatore e che fa (ingiustamente e fantasticamente) capire che mai nulla è perduto, l’ho trovato banale e poco conforme allo stile che si era voluto dare alla pellicola. Peccato, perciò, che non si è riusciti ad essere originali sino in fondo.
Nonostante quest’ultimo difetto, comunque, consiglio la visione di questo film. Personalmente, mi è proprio piaciuto.
A tutti auguro un buon proseguimento e un buon cinema!
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