Regia di Georges Méliès vedi scheda film
La religione impone a Sant'Antonio la castità. Gli impone anche di baciare un teschio, anziché una delle diverse donne tentatrici. Un Méliès ambiguo, forse contrario al fanatismo di un certo tipo, occultato dietro una dogmatica (in)certezza.
Sant'Antonio (Georges Méliès) è in devota preghiera, di fronte ad un Cristo crocefisso. Improvvisamente prima una -poi un'altra e un'altra ancora- donna gli compare di fronte, distraendolo dalla venerazione per indurlo, invece, in tentazione.
Méliès gira con pochi effetti speciali questo brevissimo corto, che diventa comunque interessante perché, a differenza del solito, tratta l'argomento religioso. Non prende posizione, nel senso che le apparizioni (assai castigate data l'epoca) non necessariamente sembrano essere opera diabolica, quanto invece probabili allucinazioni indotte da umane necessità. Al contrario, dunque, il sintetico filmato potrebbe essere letto come un inutile castigo autoinflitto dall'abate, fors'anche ossessionato da un culto che gli suggerisce di impugnare e baciare un teschio, anziché una delle diverse (e più naturali) apparizioni femminili.
Opera cinematografica di pubblico dominio
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