Regia di Gabriele Muccino vedi scheda film
Caratteri inconciliabili ed estrazioni sociali troppo differenti: un ragazzo e una ragazza compagni di scuola si trovano ospiti di una coppia gay a San Francisco: sarà questa a insegnar loro alcune regole fondamentali per indurli almeno a trovare la via del rispetto reciproco e le basi per dar vita ad una estate fondamentale.
VENEZIA 73 - FUORI CONCORSO
"La vita è troppo breve per permetterci di essere infelici".
Si, d'accordo, potrà sembrare una massima un pò scontata o ricattatoria, soprattutto se associata ad un regista di fatto ormai internazionale, ma più che colpevole di aver diretto, negli ultimi anni, 2/3 film davvero brutti, se non addirittura inguardabili.
Invece L'estate addosso, pur con i suoi contorni da cartolina (ma sia San Francisco che L'Avana sono davvero naturalmente seducenti come delle studiate location ad effetto), con le sue sbandate sentimentali, riesce tuttavia a raccontarci una vicenda che fonde ingegnosamente due storie di coppie, una gay reale, l'altra etero improvvisata e solo teorica, in cui è la prima che insegna alla seconda una strada possibile per poter andare avanti, una via ove peraltro ognuno dei quattro inizia a perdersi, avvinto o anche solo incuriosito da un elemento, anche solo una sfaccettatura caratteriale o fisica, in capo ad un dltro elemento dell'altra accoppiata.
Solo senza piu' amici partiti in vacanza per sfuggire all'afa dell'estate romana, e tutto a causa di un incidente di motorino, Marco riscuote una sommetta di risarcimento che gli consente di raggiungere il suo amico soprannominato Vulcano a San Francisco. Peccato che costui abbia pure invitato in America la secchiona della classe, una bigotta precisetta ed odiosa che Marco non riesce a tollerare dai tempi dei primi giorni di scuola. Ospiti da due amici di Vulcano a San Francisco, che la ragazza scopre con disgusto trattarsi di una coppia gay, i due impareranno a fatica a trovare non solo un equilibrio, ma anche una intesa che sfiorera' l'intimità, passando per complicate e tortuose vie sentimentali che includono pure l'altra coppia.
Muccino ha sempre saputo raccontare - è sempre stato il suo pallino - le contorte vicissitudini di un amore che logora e distrugge da una parte, ma regala altresi' momenti unici per cui vale veramente stare al mondo o aver vissuto momenti complessi e strazianti.
E sa anche girare molto bene, farsi piacere con sapienti e studiati movimenti vezzosi, sinuosi di macchina che pare di stare dentro un videoclip, come pure raccontare le origini di un amore sorto come per sfrontata irriverente, per molti inaccettabile magia dalle macerie di uno precedente, mischiando la testimonianza diretta con il racconto di terzi, in un interessante passaggio di testimone narrativo.
Pertanto, pur atteggiata e pavoneggiante, questa sua ultima fatica ci restituisce il Muccino vivo, irruento e pure ruffiano spesso, come è sempre un pò stato anche nei momenti migliori, che sa tuttavia scuoterci e regalarci qualche sentimento genuino pur in mezzo a tanta furbizia e ad ostentazioni frequenti di un estetismo sfrontato.
Saggia idea e di buon gusto, quella di mantenere i sottotitoli per caratterizzare i dialoghi della coppia americana, evitando di appiattire la narrazione secondo scenari piattamente televisivi, eliminando altrimenti la sensazione qui invece palpabile della difficoltà oggettiva di trovarsi in terra straniera da parte di due ragazzi troppo diversi per estrazione e carattere per potersi amare, ma anche per potersi ignorare. Due caratteri inconciliabili che evitano tuttavia di rimanere ognuno impassibile e freddo alla naturale attrazione fisica che in fondo, ma proprio in fondo, li unisce.
Accattivante e studiata con cura la colonna sonora, opera di "Lorenzo" Jovanotti of course, ma non solo.
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