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Welcome to Los Angeles

Regia di Alan Rudolph vedi scheda film

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La recensione su Welcome to Los Angeles

di bradipo68
8 stelle

L'atmosfera di Nashville trasportata in quel di Los Angeles.La parabola del figliol prodigo che si trasforma quasi in un teorema di pasoliniana memoria.Il giovane virgulto figlio di un miliardario ritorna a Los Angeles dopo anni di dorato volontario esilio londinese.Tutti quelli che incontra si ostinano a dirgli Welcome to L.A.,una sorta di tormentone che passa attraverso la sua indifferenza.Il giovane Carroll assaggia il mondo vacuo del padre,si invaaghisce anche della sua giovane amante,distrattamente comincia a vivere una nuova vita.I personaggi femminili in questo film corale sono quelli che attraggono maggiormente l'attenzione.Sono quasi tutte donne ferite,disperate che vivono una vita apparentemente tranquilla ma sono rose dal tarlo dell'inquietudine .E Carroll passa distrattamente da una relazione all'altra calpestando i sentimenti anche se sembra non essere consapevole di tutto ciò.Se il quadro femminile è allarmante(si salva solo l'emancipata interpretata da Sissy Spacek che non esiterebbe a concedersi per denaro) il quadro dei personaggi maschili è ancora più desolante.Alan Rudolph aiuto regista in diversi film di Altman esordisce nel lungometraggio con un film che più altmaniano non si può(tra l'altro anche prodotto da Altman).Un film corale che sembra riprendere i temi di Nashville con uno sguardo però disincantato,con un atmosfera lieve che non ha nulla a che spartire con la cappa plumbea della seconda parte di Nashville e con attori che si prestano al gioco mettendosi a nudo con le loro debolezze davanti alla macchina da presa.E'un film molto parlato giocato sull'alternanza tra parole e musica che mi riporta alla mente,soprattutto nelle parti in sala d'incisione quello che è stato l'ultimo film di Altman,Radio America.FIlm totalmente diversi,ma la commistione parole e musica sembra avere comune radice....

Su Keith Carradine

non male

Su Harvey Keitel

misurato

Su Sally Kellerman

molto brava

Su Geraldine Chaplin

ottima

Su Lauren Hutton

di una bellezza travolgente e sfuggente

Su

l'unica emancipata.

Su Viveca Lindfors

personaggio al limite del patetico

Su Alan Rudolph

regia di stampo altmaniano

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