Regia di Alan Rudolph vedi scheda film
Prodotto da un affermato Robert Altman e diretto da Alan Randalph, “welcome to los angeles” esce nel 1977 negli USA con un gran cast per un film che si rivelerà una piccola perla degli anni ’70, un amaro ritratto dell’amore e della vita raccontato dal punto di vista di cinque donne, tra cui Sissy Spacek e la figlia di Chaplin, Geraldine, che vivono a Los Angeles . Le loro storie si intrecceranno e si sconvolgeranno a causa dell’arrivo nella città degli angeli di Carroll, autore musicale nonché figlio del milionario Carl, di ritorno da un viaggio in Europa. Tutte e cinque avranno un rapporto affettivo con lui, se pur in modi diversi. Ma Carroll è attratto da una in particolare, Karen, la più insicura e debole, in crisi col marito e ossessionata dai taxi, dal cinema, dalla campagna. Lei è proprio la moglie di un socio del padre, ma sorprendentemente deciderà di non lasciare il marito, anzi, in una situazione quasi surreale, Carroll sarà quasi complice della loro riappacificazione. Difficile tracciare una trama per questo film, che forse non ce l’ha, proponendo una storia che alla fine riporta a un equilibrio iniziale, sconvolto solo dal ritorno di Carroll. Difficile anche determinare un genere, più facile inquadrare il film definendolo brillante, disincantato, emozionale, reso un piccolo capolavoro anche dalla musica che lo arricchisce accompagnando e allietando magnificamente ogni scena. Eccezionale la personalizzazione dei personaggi, la frustrazione di Susan, l’indifferenza e la serenità di Carroll, il fascino di Nona, la preoccupazione di Carl per il figlio, il cinismo di Kenneth e poi la sua dolcezza, l’ingenuità di Linda, le ossessioni di Karen. Cast: fantastico Keith Carradine nel ruolo del protagonista, buono Harvey Keitel in quello di Kenneth Wood, bene anche le attrici.
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