Un giovane musicista ribelle allo stile di vita del ricco padre torna a casa dopo tre anni passati all'estero. Attorno a lui si muove ben presto una schiera di donne più o meno interessate al patrimonio di famiglia, ma anche insoddisfatte della propria vita sentimentale e di conseguenza piuttosto disponibili. Il ragazzo, che si concede con moderazione, presto s'innamora dell'amante del padre.
Note
Film corale, svagato, molto ben interpretato, che segna l'esordio di Alan Rudolph, anche se sembra un film di Altman (che è il produttore).
opera altmaniana come non mai, sottovalutata, spesso invisibile, esistenzialista, magica e nostalgica, con una colonna sonora scandita dalle canzoni composte e cantate dalla profonda e affascinante voce di Richard Baskin (e reinterpretate da Carradine).
il miglior film di Rudolph, che "impara" la lezione di Nashville e la declina a modo suo.
Prodotto da un affermato Robert Altman e diretto da Alan Randalph, “welcome to los angeles” esce nel 1977 negli USA con un gran cast per un film che si rivelerà una piccola perla degli anni ’70, un amaro ritratto dell’amore e della vita raccontato dal punto di vista di cinque donne, tra cui Sissy Spacek e la figlia di Chaplin, Geraldine, che vivono a Los Angeles . Le loro storie si… leggi tutto
Avrà anche subito l'influenza di Altman, ma i veri film di Altman sono un'altra cosa. Più che lento "Welcome to L.A." è apatico, complice anche la scelta delle musiche di Eric Wood, a volte inserite al momento opportuno con funzione d'intervallo, altre volte inopportune. Il denominatore comune "Los Angeles" non aggiunge o toglie niente alle vicende e rimane molto sullo… leggi tutto
Avrà anche subito l'influenza di Altman, ma i veri film di Altman sono un'altra cosa. Più che lento "Welcome to L.A." è apatico, complice anche la scelta delle musiche di Eric Wood, a volte inserite al momento opportuno con funzione d'intervallo, altre volte inopportune. Il denominatore comune "Los Angeles" non aggiunge o toglie niente alle vicende e rimane molto sullo…
Dopo il precedente post, in cui mettevo in evidenza le qualità artistiche delle colonne sonore del compositore giapponese Toru Takemitsu, questa volta… segue
"Mi piacerebbe tanto rivederlo, ma non esiste più in commercio..."
"Ce l'avevo registrato, ma sarebbe bello se lo pubblicassero finalmente in dvd..."
"L'ho visto una volta in televisione quando ero piccolo e…
Altman docet. La terra dei sogni è diventata la terra delle tristezze, i fallimenti dei propri desideri conducono a una frustrazione tale da ripercuotersi nelle azioni reciproche, in attese di risposte non solo affettive ma che rispondano anche a quesiti più elevati. L'esistenza è ridotta alle speranze e alle illusioni, benché tutti sappiano quanto queste illusioni e queste speranze saranno…
Prodotto da un affermato Robert Altman e diretto da Alan Randalph, “welcome to los angeles” esce nel 1977 negli USA con un gran cast per un film che si rivelerà una piccola perla degli anni ’70, un amaro ritratto dell’amore e della vita raccontato dal punto di vista di cinque donne, tra cui Sissy Spacek e la figlia di Chaplin, Geraldine, che vivono a Los Angeles . Le loro storie si…
Alcuni film usciti negli anni '70 che mi sono piaciuti particolarmente (escludendo "Arancia Meccanica" e "Pat Garrett & Billy the Kid", di un'altra categoria per me).
Tornato nei panni del figliol prodigo a Los Angeles dopo tre anni di assenza, il song-writer Carole Barber (Keith Carradine) dà la stura ad una girandola di tradimenti che coinvolgono gran parte del jet-set che gira attorno al mondo della canzone. Sarà il primo a schifarsi dell'ipocrisia imperante, allontanandosi dopo avere "condotto a termine" la sua missione di angelo sterminatore.
Con…
L'atmosfera di Nashville trasportata in quel di Los Angeles.La parabola del figliol prodigo che si trasforma quasi in un teorema di pasoliniana memoria.Il giovane virgulto figlio di un miliardario ritorna a Los Angeles dopo anni di dorato volontario esilio londinese.Tutti quelli che incontra si ostinano a dirgli Welcome to L.A.,una sorta di tormentone che passa attraverso la sua indifferenza.Il…
Nonostante Magnolia, resta il film più altmaniano non diretto da Altman che sia mai stato realizzato. Ci sono alcuni dei ‘suoi’ attori (Keith Carradine, Sally Kellerman, Sissy Spacek, Geraldine Chaplin); c’è il musicista Richard Baskin che, come l’anno prima in Nashville, contribuisce alla colonna sonora e fa una breve apparizione; c’è…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (1) vedi tutti
opera altmaniana come non mai, sottovalutata, spesso invisibile, esistenzialista, magica e nostalgica, con una colonna sonora scandita dalle canzoni composte e cantate dalla profonda e affascinante voce di Richard Baskin (e reinterpretate da Carradine). il miglior film di Rudolph, che "impara" la lezione di Nashville e la declina a modo suo.
commento di giovenosta