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Avril et le monde truqué

Regia di Christian Desmares, Franck Ekinsi vedi scheda film

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La recensione su Avril et le monde truqué

di leporello
9 stelle

Un film delizioso, dove non sentiremo mai, per fortuna, la voce di Fabrizio Frizzi...

      Il “Mondo Truccato” della giovane Avril, ultima della schiatta dei Franklin, è una Parigi Imperiale tra gli anni ’30 e ’40 del secolo passato che, sotto il regime di Napoleone Quinto, canta una marsigliese perfettamente riconoscibile e diversa, ha due Torri Gemelle come gli americani di Bin Laden (ma sono due Torri Eiffel) , è rimasta imbrigliata in uno stallo tecnologico che procede a carbone (intanto che l’elettricità è ancora un segreto conteso tra pochi), Parigi e Berlino sono unite tra loro sia da un treno a vapore che le collega in comode 82 ore, sia dal nemico comune, le Americhe, alle quali muovono guerra, alleate con l’Europa intera,  per conquistare le preziose foreste del Canada.
      Ma è anche un Mondo dove certi gatti parlano, e parlano anche certi rettili “mutati” oltre mezzo secolo prima a causa degli esperimenti  del bisnonno di Avril, costui vicino alla scoperta  dell’Elisir di lunga vita, ovvero quel Siero dell’immortalità  del quale il Napoleone dell’epoca (era il Terzo, quello vero), alla soglia della guerra contro i Prussiani del 1870, voleva assolutamente impossessarsi. Il “punto di rottura” avviene qui, nel luglio del 1870: è l’incipit del film, dove la Storia reale devia dal suo corso quando un improvvido sparo nel laboratorio di Gustav Franklin rende un’inaspettata libertà ad una coppia di varani...

      Nel mondo che ne scaturisce, immaginato dagli sceneggiatori Franck Ekinci (che firma con Christian Desmares anche la regia) e Benjamin Legrand,  disegnato dall’estro di Tardi, trovano posto marchingegni fantastici di ogni genere, case che camminano e nuotano, topi spia, nuvoloni neri e minacciosi dai quali si dipartono raggi cosmici, immensi laboratori sotterranei, veri Universi Paralleli,  dei quali nessuno sospetta l’esistenza e dove una nuova, apparente e sconosciuta tirannia, tiene prigionieri tutti i migliori scienziati della terra affinché portino a termine gli studi del primo dei Franklin. E dove, ovviamente, la ricercata numero uno è proprio Avril, l’unica in possesso del prezioso segreto, ricercata per lo stesso motivo, insieme a suo nonno, anche dalla buffa polizia imperiale di Napoleone Quinto.

 

      “Avril et le Monde Truqué” è un film delizioso sotto ogni aspetto: a cominciare dal tratto semplice e accattivante dei disegni, da una sceneggiatura degna di una spy story, da un susseguirsi di colpi di scena perfettamente dosati nei tempi e nei modi, dalle molteplici sfaccettature di molti personaggi (i genitori di Avril non sono esattamente un “papà e mamma”;  idem per gli stessi “nuovi tiranni”,  il cui rapporto tende ad un’inevitabile degenerazione; il giovane Julius che, al soldo della polizia, prima inganna e poi si innamora di Avril  prendendone le parti;  persino l’ ispettore di polizia Pisoni, sulla carta il peggior nemico della buona eroina, alla fine avrà un ruolo determinante per il buon esito della vicenda e per il trionfo del Bene), e non ultime tutte le considerazioni “sociali” che può suscitare, laddove la questione del poter possedere o meno uno strumento come “Il Siero Definitivo” divide inevitabilmente coscienze e destini della Natura intera.

     Ma se c’è una cosa che sopra tutte rende questo film davvero imperdibile (oddio... ho detto imperdibile?!? In Italia non è mai stato distribuito....) è Darwin, il gatto di Avril (nomen omen), le cui gesta a metà tra quelle di un gatto qualunque che si elettrizza alla vista di un topo, quelle di un supereroe che si lancia, steso come un tappeto, per infilarsi nell’ultimo spazio utile per salvare l’Universo, e quelle di un Cupido vagamente saccente che se la ride sotto i baffi degli screzi infantili tra Julius e Avril, avrebbero potuto conquistare benissimo anche il pubblico di grandi e piccini della nostra piccola Italia. Da una parte meglio così: ci siamo risparmiati il dover sentire la voce di Frizzi... Ottimi invece i contributi vocali francesi, da Marion Cotillard a Bouli Lanners, Olivier Gourmet e Jean Rochefort, e per il sottoscritto una piccola sorpresa personale, avendo io da tempo perduto le tracce ed ora finalmente ritrovata (anche se solo, ahimè,  via audio) la bellissima Anne Coesens.

 

Anche su mamononmamo.blogspot.com

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