Regia di Dan Mazer vedi scheda film
Umorismo di grana grossa, un De Niro impacciato e poco divertente e un Efron che ancora deve imparare a recitare.
Nonno e nipote si uniscono per un viaggio all’apparenza spensierato, dopo il funerale della nonna, con lo scopo di recuperare il tempo trascorso lontano l’uno dall’altro negli ultimi anni. Il ragazzo Jason (Zac Efron), avvocato dalla promettente carriera, è un tipo calmo e giudizioso e in procinto di sposarsi, il più anziano Richard (Robert De Niro) invece, sotto l’apparenza saggia e compassata, è un uomo sanguigno, frustrato da quarant’anni di monogamia e con la smania di divertirsi e infrangere le regole.
Dunque la trasferta sarà tutt’altro che tranquilla, anzi i due finiranno per trovarsi coinvolti in una serie di situazioni ridicole e tragicomiche. Purtroppo però l’umorismo eccessivamente sboccato e a tratti demenziale non rende la pellicola un gradevole prodotto di evasione adatto a tutta la famiglia: se le parolacce e le allusioni sessuali si susseguono imperterrite con dubbio gusto e senza alcuna misura, i brevi momenti più intimisti appaiono stridenti e poco credibili, così come lo è tutto il presupposto narrativo, una volta svelato.
De Niro, non nuovo ai ruoli più leggeri, appare tuttavia poco convincente e ancor meno divertente, nei panni del nonno arzillo insofferente alle regole borghesi che per tutto il film ha in mente una sola cosa, mentre l’ancora acerbo Efron, che mostra generosamente il fisico scolpito, risulta godibile solo nella scena in cui può mettere in mostra le sue capacità canore.
Commedia sfilacciata, sconclusionata e vuota, adatta solo a chi gradisce l’umorismo di grana grossa.
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