Regia di Todd Phillips vedi scheda film
Film tratto da una storia vera ma che, contrariamente a quanto accade di solito, per una volta riesce ad essere allo stesso tempo interessante e coinvolgente infatti non ho guardato l'orologio neanche una volta durante la visione e questa è già una cosa non da poco.
Come tutti i film che trattano di fatti realmente accaduti, anche questo non si esime da variazioni/omissioni che un adattadmento cinematografico richiede, è chiaro che per conoscere la vicenda nel dettaglio bisogna far affidamento a fonti giornalistiche meglio se di inchiesta e non basarsi solo su questo film.
Sebbene la regia dia un tono moderatamente fracassone al racconto, questo procede in modo semplice ma chiaro, alternando momenti seri a momenti più divertenti stile commedia avventurosa riuscendo a far empatizzare con i due protagonisti pur nella loro spregiudicatezza. Spregiudicatezza che poi è la risorsa più utile che hanno data la loro posizione di outsiders. La critica al sistema di approvvigionamento delle armi e all'ambivalenza in politica estera degli Stati Uniti rimane in secondo luogo ed è lasciata più che altro intendere, anche quando il film arriva ad un punto in cui poteva esserci spazio per una riflessione, il finale chiude tutto in maniera frettolosa. È comunque risaputo che gli americani in questo sono dei campioni, basti pensare all' irangate o a quanti soldi si stanno facendo vendendo gas alla Polonia col pretesto dello spauracchio Russo.
Gli attori protagonisti sono in parte, in primis un incontenibile Jonah Hill, ma anche Teller fa bene il suo lavoro di spalla del socio-amico oltre che del narratore della vicenda. Ana de Armas nella parte della fidanzata irreprensibile ha la faccia giusta ma in quanto unico personaggio "buono" è solo abbozzato e ripetitivo nelle battute. In parte anche Bradley Cooper, anche se personalmente non è uno degli attori che preferisco.
Non passano inosservate le citazioni della Miami cinematografica (Scarface) e la colonna sonora, ma neanche il rumeno spacciato per albanese; capisco che lo spettatore medio americano non si accorga del "trucco" ma resta comunque un'ulteriore prova della superficialità con cui vengono rappresentati i cosiddetti "paesi dell'est-europa" nelle produzioni hollywoodiane che è disarmante al punto che un posto come l'Albania, affacciata sull'Adriatico e poco distante dalla Puglia, viene ancora fotografato con un tetro bluastro manco fossimo a Murmansk.
Una o due decine di anni fa un film così probabilmente sarebbe arrivato a stento alla sufficienza ma rispetto a certe cavolate che ci propinano oggi, è almeno discreto come giustamente viene valutato qui su filmtv.
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