Regia di Karel Zeman vedi scheda film
Fine '800. In una colonia francese del Nord Africa, il Cap. Servadac esegue rilevamenti cartografici per il suo Governo, mentre vagheggia di incontrare la bella Angelica, di cui si è innamorato. Caduto in mare, viene salvato proprio dalla sua amata a sua volta fuggita dalla nave spagnola che ospita una ciurma poco raccomandabile e nientemeno che il Console di Spagna in visita alla colonia Francese.
Gli Spagnoli vendono segretamente armi a una tribù araba che intende riconquistare la cittadella in cui si trovano i Francesi. Mentre tutto lascia presagire che stia per scoppiare una feroce guerra, una cometa sconosciuta, orbitando intorno alla Terra, risucchia le case, le genti e gli oggetti sul suo suolo sconosciuto, pieno di sorprese e di insidie, fra cui territori inesplorati in cui si muovono animali preistorici.
La consapevolezza di essersi lasciati alle spalle i condizionamenti della Terra permette ai protagonisti di rivolgere pensieri di pace e di fraterna convivenza. Ma proprio quando Servadac sta festeggiando al cospetto di tutti il matrimonio con Angelica, la Terra risucchia tutti ai loro posti ...
Karel Zeman è un originale cineasta nato nell'ex Impero Austro-Ungarico prima della sua dissoluzione, ma poi vissuto in Francia e che infine lavorò in Cekoslovacchia. Appassionato delle opere fantastiche di Jules Verne, divenne abile nelle tecniche del cinema di animazione e sviluppò un ingegnoso modo per inserire il disegno animato nelle riprese dal vivo con la cinepresa in mille combinazioni in cui spesso usava come sfondo certi fondali dipinti sullo stile delle stampe ottocentesche di Gustav Doré.
In quest'opera la sua originale tecnica è di per sé un elemento di interesse ed attrazione e aiuta a illustrare in maniera eccellente una storia fantastica in cui non è difficile riconoscere le ascendenze letterarie (non solo Verne, ma a me è venuto in mente persino l'Orlando del poema dell'Ariosto) e soprattutto cinematografiche, in primis lo stesso Georges Meliés, di cui viene considerato il degno successore.
Fra i registi moderni, Tim Burton e Terry Gilliam hanno spesso affermato di essere stati fortemente influenzati dalle opere di Zeman.
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