Regia di Rick Rosenthal vedi scheda film
In una stagione , tra il 1983 e il 1984,che vide rifiorire sugli schermi un genere che da una ventina d'anni era stato un pò accantonato ( si potrà obbiettare che erano giunti anche "I guerrieri della notte", ma fu un'eccezione) , il ribellismo giovanile cresciuto in un disagio generazionale e sociologico, uscì anche questa pellicola con un poco più che imberbe Sean Penn nel ruolo principale. Il regista Rosenthal, che proveniva dall'infelice sequel di "Halloween", qui fa un lavoro decoroso, con passaggi crudi e violenti, ma che lascia trasparire in più di un momento onestà d'intenti: nel carcere minorile la vita è un inferno, soprusi, abusi, la legge del più forte vigono come regole di sopravvivenza, e i rieducatori faticano nel vano tentativo di mantenere una forma di ordine. Certe cose sono molto prevedibili in questa sceneggiatura, ma non sono affatto da sottovalutare certi dettagli nel delineare i personaggi, l'ambientazione nel riformatorio è ben curata, e la fuga del personaggio di Penn per rivedere l'amata è uno scorcio di cinema giovanilista toccante.
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