Regia di Werner Herzog vedi scheda film
L’Onu manda tre scienziati in Bolivia a indagare sulle origini dell’immenso deserto di sale nei pressi del vulcano Uturuncu; i tre vengono rapiti dal capo della potente multinazionale che ha causato quel disastro ecologico. Due di loro sono fatti sparire nel nulla, mentre la terza, Laura, viene accompagnata nel deserto proprio da Matt Riley, l’affarista senza scrupoli.
Ci sono un italiano, un tedesco e un’americana su un aereo. Salt and fire di Werner Herzog comincia così, bene o male, e non è questa l’unica involontaria amenità infilata preterintenzionalmente nel copione di questo film. Salt and fire è l’ennesimo atto d’amore del regista tedesco verso un pianeta ricco di misteri e situazioni estreme che lo affascina e incuriosisce proprio in virtù di tali eccessi e soprattutto della sua capacità di sopravvivere al passaggio del genere umano; una storia ambientalista al limite del surreale, più spesso semplicemente metaforica, che prende spunto da un racconto di Tom Bissell (Aral) e, con una sceneggiatura delo stesso Herzog, mette in scena le vicende di una scienziata che si reca in Bolivia a studiare un’immensa distesa desertica di sale che pare sia stata causata dalla disgraziata – priva di grazia – azione dell’uomo. Fin qui nulla di male, se non fosse che due dei personaggi che per mezzora lo spettatore ritiene protagonisti (il simpatico e goffo collega tedesco e l’antipatico e provolone collega italiano) spariranno poi nel nulla e saranno dimenticati dal film, e che la fiaba dei bambini ciechi nel deserto, a conti fatti, mostra più falle logiche che spunti di riflessione sensati: perché inizialmente i bimbi parlano solo la loro lingua e tutto a un tratto capiscono l’inglese? Perché Laura non va nel panico, ma attende pazientemente che finiscano le scorte di acqua e cibo? Perché inserire a casaccio lo spauracchio del vulcano dormiente, da cui quel ‘fire’ del titolo altrimenti inspiegabile, se poi il vulcano non solo continua a dormire, ma finisce pure lui ben presto nel dimenticatoio come il tedesco e l’italiano di cui sopra? Boh. Semplicemente Herzog ha girato bene un film dalle idee più che valide, ma zeppo di momenti scritti in modo superficiale. Nel cast spiccano Veronica Ferres, Michael Shannon, Lawrence Krauss, Volker Zack Michalowski e Gael Garcia Bernal, che è anche coproduttore del lavoro; sull’aereo, seduto dietro a Michalowski, fa la sua hitchcockiana comparsata proprio Herzog. 4/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta