Trama
New York, 21° secolo. Leo, un vecchio immigrato polacco ebreo, vive nel ricordo del grande amore della sua vita. Nonostante la dolorosa storia alle spalle, si dimena allegramente tra gli alti e bassi della vita con al fianco il miglior amico Bruno. Dall'altra parte della città, a Brooklyn, l'adolescente Alma è alla ricerca dell'uomo ideale che possa portare sua madre a risposarsi. Nonostante il pieno controllo di sé e delle sue azioni, Alma si innamora del compagno di classe Misha e scopre per la prima volta l'amore. Nulla sembra collegare il vecchio Leo e la giovane Alma, eppure il manoscritto della "donna più amata del mondo" attraverserà tempo e spazio per unire i loro due destini.
Approfondimento
LA STORIA DELL'AMORE: IL MANTENIMENTO DI UNA PROMESSA
Diretto da Radu Mihaileanu e sceneggiato dallo stesso con Marcia Romano, La storia dell'amore racconta del sentimento che unisce Léo e Alma. Léo amava Alma più di ogni altra cosa e le aveva promesso di farla ridere per tutta la vita. La Seconda guerra mondiale li ha però separati: mentre Alma è fuggita a New York, Léo è sopravvissuto al conflitto e si è ripromesso di ritrovarla per mantenere fede all'amore. Decenni dopo, nella Brooklyn del 2006, vive invece una giovane adolescente piena di passione, fantasia e foga, che si chiama anche Alma. Dall'altro lato del ponte, a Chinatown, abita un ormai anziano Léo, che ancora ricorda il grande amore della sua vita. Nulla sembra collegare Léo alla giovane Alma, eppure il destino fa in modo che le loro esistenze si intreccino in un viaggio nel tempo che dalla Polonia degli anni Trenti porta fino a Central Park.
Con la direzione della fotografia di Laurent Dailland, le scenografie di Christian Niculescu, i costumi di Viorica Petrovici e le musiche di Armand Amar, La storia dell'amore è l'adattamento dell'omonimo romanzo di Nicole Krauss. A spiegare meglio la genesi del progetto sono le parole dello stesso regista: «Ho sempre realizzato film militanti. Ceausescu e il virus della dittatura ancora mi perseguitano nonostante l'ingenua sensazione di libertà che io provi. Allora, perché ho adattato La storia dell'amore? Credo che l'umanità stia attraversando la crisi più grave e profonda della sua storia, una crisi che genera tutte le altre, legata all'incapacità di amare l'altro. Viviamo in un'epoca in cui l'amore per se stessi trionfa sul resto e sulla gioia di amare qualcun altro, di volergli bene e di credergli. A volte l'amore sembra obsoleto, degradante e conservatore. A me piace prendere le difese di quegli utopisti che ancora lottano per l'amore, un sentimento che aiuta a sopravvivere.
La struttura del romanzo della Krauss è molto complessa. Ho deciso allora di mettere in atto una sorta di decostruzione organizzata della storia, scegliendo di raccontarla con due linee narrative diverse: da un lato, c'è Léo, che rivive a ritroso la sua esperienza d'amore; dall'altro lato, c'è l'adolescente Alma, la cui esistenza si dipana in maniera cronologica. Poi improvvisamente le due traiettorie prenderanno direzioni opposte e gli spettatori, oramai abituati grazie alle serie tv a non capire tutto immediatamente, saranno in grado di affrontare la complessità della narrazione.
La storia dell'amore mi ha attirato per i temi che tratta, argomenti a me molto cari: riflettendo con umorismo sul concetto di identità, si sofferma sulla sopravvivenza e sulla dignità umana. Si interroga anche sul rapporto tra la storia collettiva e quella individuale: non è un caso che tutti i personaggi vivano, anche in maniera leggera e divertente, una "tragedia assoluta", un diluvio. La figura di Lèo poi mi ha ricordato quella di mio padre, un uomo di 95 anni che è sopravvissuto a diverse tragedie, dai campi di concentramento a Ceausescu, anche grazie alla forza dell'umorismo e all'amore per gli altri.
Un altro dei temi cruciali di La storia dell'amore è quello della trasmissione, intesa come veicolazione di un messaggio attraverso la scrittura. La parola scritta è in grado di sopravvivere al tempo. Nel suo piccolo villaggio polacco, Léo scrive un libro come una lunga dichiarazione d'amore. Il volume si perde, gira il mondo e finisce a Brooklyn in una famiglia la cui figlia eredita il nome della donna più amata del mondo: Alma. Alma ha nel suo dna il sogno di un amore autentico, come quello di Léo: sebbene lo rifiuti, il sentimento avrà la meglio su di lei.
E poi mi affascinava il concetto di promessa. La promessa segna l'esistenza di Léo, che si ripromette di sopravvivere, di non amare un'altra donna e di far ridere Alma per tutta la vita. Si attacca a essa ed è pronto a tentare l'impossibile per mantenerla. La giovane Alma, invece, si ripromette di conoscere il vero amore e di divenire la donna più amata del mondo, nonostante pretenda di respingere il sentimento.
La storia dell'amore si interroga anche sulle relazioni familiari che vengono rotte o che mutano nel tempo. Léo vede le sue relazioni interrotte dalla guerra: da giovane ebreo, viene separato dai suoi cari a causa dello sterminio e dalla sua terra a causa dell'emigrazione. La sua nuova famiglia diventeranno l'amico Bruno (prodotto della sua immaginazione) e Alma. La giovane Alma, invece, ha legami familiari sgangherati, legati alla sparizione del padre e al poco dialogo con la madre».
Protagonisti di La storia dell'amore sono Derek Jacobi e Sophie Nélisse, interpreti dei personaggi di Léo e dell'adolescente Alma nel 2006. Lèo da giovane ha il volto di Mark Rendall mentre Alma Mereminski, l'amore della sua vita, è impersonata da Gemma Arterton. Bruno, l'amico di Léo, è invece portato in scena da Elliott Gould.
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Commenti (2) vedi tutti
Un film in cui si intrecciano molte storie, tutte importanti per gli sviluppi della vicenda, adatto agli spettatori poco distratti, a cui richiede attenta partecipazione. La sua amabilità li ripagherà.
leggi la recensione completa di laulillainutilmente lungo, pieno di stereotipi, noioso e con un montaggio che lascia molto a desiderare. Sconsigliatissimo!
commento di panti-2013